COLPI DI MANO
Spagna, l'ultima zampata di Zapatero
Il leader spagnolo, oramai sul viale del tramonto, approva con urgenza un progetto di legge "sull'Uguaglianza" che favorisce l'ideologia di genere.
Attualità
15_06_2011
Il ministro della Sanità Leire Pajín, visto ormai che il tempo di Zapatero al governo sta per scadere, ha presentato in via di urgenza il progetto di “Legge per l'Uguaglianza e la Non Discriminazione”, in modo tale che si dimezzino i tempi di approvazione della legge.
L'opposizione di centro destra e i nazionalisti catalani e baschi, però, hanno respinto la via veloce per la norma, e perciò sarà difficile che venga varata sotto il governo attuale. Il ministro Pajin, cha ha assunto le competenze dello scomparso ministero dell'Uguaglianza, ritiene che questa legge è la ciliegina sulla torta di una legislatura in cui il governo socialista ha approvato la legge sull'aborto libero, ha voluto modificare la legge sulla libertà religiosa e sta elaborando la legge per la “morte degna”.
«Il Governo, invece di risolvere gli infiniti problemi reali dei cittadini, continua a farsi la guerra da solo e crea più problemi», secondo il parlamentare navarro Carlos Salvador. La ragioni per cui deputati hanno rifiutato l’approvazione veloce della legge è semplice: si tratta di una norma complessa e c'è di più tempo per studiarla, soprattutto quando organi diversi e importanti hanno espresso la propria perplessità davanti a una legge che potrebbe limitare alcune libertà fondamentali ed è stata “battezzata” come “Legge Grande Fratello”. L’articolo 14 della Costituzione spagnola riconosce il reato di discriminazione per “ragione di nascita, razza, sesso, religione, opinione o qualsiasi altra condizione o circostanza personale o sociale”.
La nuova legge di Zapatero pretende di aggiungere altri motivi come “l’aspetto fisico, l’obesità, la brutezza, la malattia, la pelle scura, la disabilità, l’età e l’orientamento o l’identità sessuale”. L’intenzione della legge è “prevenire e sradicare qualsiasi motivo di discriminazione e proteggere le vittime, cercando di coniugare la prevenzione con la repressione, ed estendere la tutela contro la discriminazione per ogni motivo e in tutti gli ambiti”, con lo scopo di creare una società “diversa e plurale”. Nonostante, ci sia il sospetto che l’obiettivo ultimo di questa legge sia dotare il Governo socialista di uno strumento per il controllo ideologico dei cittadini e della loro libertà di espressione, e per l’estensione dell’ideologia di genere e per gli interessi della lobby gay.
Il Governo nominerà, inoltre, dei funzionari incaricati di vigilare sull’attuazione della norma. Questa era una delle richieste principali della lobby gay, che ritiene la legge di uguaglianza sterile se non è accompagnata da figure in grado di vigilare e sanzionare i comportamenti e le opinioni eterodosse. Le multe saranno dai 300€ ai 500.000€. Non c'è praticamente nessun spazio della vita sociale in grado di sfuggire alla legge di uguaglianza: occupazione, affitto, associazioni, educazione, sanità, servizi sociali, mezzi di comunicazione… Il progetto di legge resuscita anche metodi illiberali: l’inversione dell'onere di prova, cioè, la scomparsa della presunzione di innocenza. L’accusato dovrà provare la sua innocenza, invece di essere l’accusatore a provare la sua colpevolezza. Il ruolo di inquirente ricadrà su una nuova figura chiamata “Autorità per l’uguaglianza del trattamento e la non discriminazione”, che nasce con funzioni precise: sostenere i discriminati, ricercare, per proprio conto, l’esistenza di eventuali situazioni di discriminazione, esercitare delle azioni giudiziarie, sollicitare l’intervento delle Pubbliche Amministrazioni e vigilare sull'attuazione della norma. I cittadini, da parte loro, dovranno “prestare la necessaria collaborazione con le autorità, portando ogni tipo di informazione e di dati, perfino dati di persone senza il loro consenso”.
Il punto su cui la legge ha provocato maggiori polemiche è, senz’altro, l’ambito educativo. Si prevede di ritirare il finanziamento pubblico ai collegi di educazione differenziata, cioè, le scuole in cui i bambini e le bambine studiano separatamente. Il Consiglio di Stato, il Tribunale Supremo e il Ministero dell'Educazione, hanno però avvertito che questa misura sarebbe illegale, perché infrange una legge superiore, la Legge Organic di Educazione del 2006, e una sentenza del Tribunale Supremo, secondo la quale “non si può associare l’insegnamento separato di bambini e bambine con la discriminazione per ragione di sesso”. In Spagna ci sono circa 170 centri educativi, con 85.000 allievi, che educano bambini e bambine in aule separate. Il modello di educazione differenziata ha una sua base scientifica e pedagogica: due neuro scienziati israeliani, Reuwen e Anat Achiron, hanno rilevato con uno scanner che la parte del cervello delle bambine di quattro anni equivale in termini di maturità a quella di un bambino di sei anni. Per il loro sviluppo naturale, le bambine scrivono prima e meglio, dispongono di un vocabolario più ricco e leggono con più facilità, avendo un grande vantaggio nei primi anni della scuola. I bambini, però, recuperano nell’adolescenza sotto l’influsso del testosterone nel cervello, come spiega Maria Calvo, insegnante di Diritto Amministrativo all’università Carlos III e preside in Spagna dell’ European Association Single-Sex Education: “A partire dalle Medie, i bambini mostrano una capacità più grande per il pensiero logico-matematico e per i ragionamenti astratti. Ciò spiega la loro preferenza per gli studi tecnici, come l’architettura e l'ingegneria”.
Argomenti insopportabili per i promotori dell’ideologia di genere, secondo i quali le differenze tra i sessi sono costruzioni sociali e culturali. L’educazione differenziata è un'opzione pedagogica in aumento in molti paesi. Obama ha aumentato le sovvenzioni a più di 450 scuole pubbliche che separano gli allievi per sessi, per i loro migliori risultati accademici. Nel Regno Unito ci sono 1902 scuole differenziate, e 416 ricevono soldi pubblici. E dei 100 collegi con migliori risultati in questo paese, 81 sono centri differenziate. Capita lo stesso nel Canada, dove 10 delle 16 scuole con migliori voti erano differenziate, e in Australia, paese in cui gli allievi dell’educazione differenziata ottengono risultati tra il 15% e il 22% migliori delle scuole miste. Secondo l’associazione “Hazte Oír”, la legge per l'Uguaglianza e la Non Discriminazione attacca alcuni diritti fondamentali come la libertà dei genitori di scegliere l'educazione dei loro figli. La stessa opinione è stata manifestata da esperti come il cattedratico di Diritto Jesus María Santos Vijande: “Il progetto ha una concezione così espansiva del diritto all’uguaglianza che potrebbe invadere altri diritti fondamentali. Come si può conciliare la previsione della legge di ritirare il finanziamento pubblico dei centri che escludono i loro allievi in funzione del loro sesso, con il diritto fondamentale alla libertà di creazione di centri educativi e il diritto ad avere un’ideologia propria, secondo l’articolo 27.6 della Costituzione?”
In un’intervista concessa al giornalista Suso del Toro nel 2007, il presidente Zapatero dichiarò: “Se c’è qualcosa che caratterizza questo governo è che c’è un progetto. Proprio perche c’è un progetto, c’è una resistenza inutile e attiva della destra più dura. Si sono resi conti che c’è un progetto grande con dei valori culturali, e perciò ideologici, che può definire l’identità sociale e storica della Spagna moderna per molto tempo”. Non c’è dubbio che il progetto di legge per l'Uguaglianza e la Non Discriminazione, con le altre leggi approvate da Zapatero negli ultimi sette anni, sono parte di questo progetto di ingegneria sociale orientato a cambiare i valori culturali della Spagna.