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TRA LE RIGHE

Sotto il sole di Satana

Un giovane curato e una ragazza borghese in uno scontro metaforico tra Bene e Male. Un romanzo di Georges Bernanos

Tra le righe 24_12_2010
bernanos


Memorabile, l’esordio: «E’ l’ora della sera che Toulet amava. E’ l’orizzonte in disfacimento – una grande nuvola d’avorio a ponente e dallo zenit fino alla terra il cielo crepuscolare, la solitudine immensa, ormai raggelata – orizzonte inondato di un liquido silenzio…». Correva l’anno 1926: Georges Bernanos – futuro narratore, drammaturgo e saggista - dava alle stampe il suo primo romanzo, Sotto il sole di Satana. E, nel giudizio di un critico d’eccezione, Hans Urs von Balthasar, questa narrazione scomoda, anti-borghese, era destinata a rimanere la sua opera più efficace, «la chiave per interpretarne le altre».

Il volume –un classico- torna ora  in libreria per le Edizioni San Paolo. Scelta coraggiosa: la scomodità di Bernanos da sempre fa il paio con la sua fama . E se l’editore, in un testo introduttivo, ricorda che l’intento della pubblicazione non è certo quello di «opporre un modello sacerdotale alternativo ai preti dei nostri tempi», ai nostri giorni sa di pura provocazione la gloriosa inattualità del reverendo Donissan - il protagonista di questa vicenda che ricorda da vicino  quella di Giovanni Maria Vianney, il santo curato d’Ars. 

Sotto il sole di Satana apre con la storia di Germaine Malorthy, l’adolescente dell’Artois, bella e orgogliosa, che ha consapevolmente deciso di dannarsi. Fin dai tempi dell’infanzia:  stadio di vita aurorale e privilegiato, che –insieme all’agonia- in Bernanos segna sempre l’irruzione e la vicinanza del soprannaturale, forza sconvolgente che richiama da subito l’uomo ad aprire gli occhi sul peso del Male nella storia. Complementare e opposta, in parallelo alla vicenda di Germaine, il lettore segue la formazione sacerdotale di Donissan – chierico di provincia, poco colto, umile, angosciato - chiamato a una severa vocazione di santità: avvicinare la profondità dell’abisso conosciuta dal Cristo il Venerdì santo, ripercorrere – da indegno - il tragitto all’inferno, senza le chiavi della morte, sperimentando la corruzione della propria anima, la pochezza dei propri mezzi

Cosa scaturirà dall’incontro tra i due? Che lotta metteranno in campo? Che pastorale sarà quella di un povero prete, con così pochi mezzi, nel secolo dell’ateismo di massa e di un cristianesimo imbelle e troppo docile? Colpa, dolore, una sofferenza infinita. Di più; tutto l’orrore del male, il brivido di terrore che regala il respiro fetido del Nemico, di notte, in solitudine: saranno infinite le prove di Donissan. Così vicino al Calvario irredento di Germaine. E questa storia diviene, come in una spirale, la discesa e l’esposizione all’abbandono più estremo.  L’intreccio delle due vite –il prete e la ripudiata che sceglie di non amare-  peraltro non si comprenderà grazie a nessuna introspezione psicologica, alla sensibilità sentimentale per il dramma notevolissimo che finirà per legarle –Bernanos stacca decisamente la propria parabola letteraria rispetto a quella di altri contemporanei, primo tra tutti André Gide.

Al contrario questa sua narrazione reclama un punto di vista che è altro,  la prospettiva divina, la forza del suo occhio.  Solo nel tentativo agostiniano di amare in verità – senza mai riuscire nell’imitazione perfetta - tutto acquista luce e senso. Ecco perché il protagonista di questa storia si modella proprio su un santo – il Curato d’Ars, secondo un procedimento che diventerà, in seguito, tipico nella narrativa di Bernanos (la protagonista di La joie ricorderà per esempio Santa Teresa). Proprio il conflitto tra santità oggettiva e soggettiva diverrà peraltro un motivo d’ispirazione per l’autore. Per restare a Sotto il sole di satana, Donissan – che è chiamato - sarà contemporaneamente esposto da Dio. La sua invocazione finale, agonica e coraggiosa - «Volevi la mia pace. Vieni a prenderla!» - racconta e chiede pietà per il destino più difficile, è risposta accorata che diviene nostra anche in nome di Germaine, nel nome di tutti gli uomini gravati dal gioco della morte, senza la vicinanza del Cristo, messaggero di salvezza.

 

Georges Bernanos
Sotto il sole di Satana

Edizioni San Paolo, pagine 329, euro 19,50