Sono tornati i figli delle tenebre
Non può essere un caso che sia alla Camera sia ora al Senato la discussione sul disegno di legge sull’omofobia venga imposta in tempi rapidissimi e prediligendo le sedute notturne. Ma intanto noi accendiamo la luce....
Non può essere un caso che sia alla Camera sia ora al Senato la discussione sul disegno di legge sull’omofobia venga imposto in tempi rapidissimi e prediligendo le sedute notturne. Non può essere un caso, perché i figli delle tenebre infatti non sopportano la luce, non solo quella del giorno ma più in generale fare le cose alla luce del sole.
Così anche martedì scorso, 3 dicembre, la Commissione Giustizia del Senato si è trovata a dover strozzare la discussione generale sul disegno di legge Scalfarotto, in pochissime ore, chiusa in tempi rapidissimi all’inizio della seduta notturna, malgrado le proteste soprattutto del senatore Carlo Giovanardi (Nuovo Centrodestra). Ora c’è tempo fino al 20 dicembre per presentare gli emendamenti che, c’è da scommetterci, si cercherà in tutti i modi di neutralizzare. A esprimersi contro il ddl, oltre a Giovanardi sono stati soprattutto il senatore di Forza Italia Lucio Malan e l’altro senatore del Ncd Maurizio Sacconi.
Ma un passaggio rivelatore della giornata è stato il confronto tra il sottosegretario alla Giustizia Ferri e Giovanardi. Quest’ultimo ha fatto una semplice richiesta: vista l’urgenza con cui si vuole procedere all’approvazione di questo disegno di legge, ci vengano presentati i dati che dimostrano il carattere di emergenza che omofobia e transfobia costituiscono, poi potremo discutere. Il sottosegretario ha replicato affermando che non è semplice recuperare questi dati e che comunque non appena li avrà li renderà disponibili.
Perché è un passaggio rivelatore? Semplicemente perché appare evidente che l’operazione “legge anti-omofobia” è puramente ideologica. E’ lo stesso disegno di legge che prevede la creazione di una commissione chiamata a monitorare violenze e discriminazioni contro le persone omosessuali. Quindi violenze e discriminazioni non sono un dato reale, ma qualcosa eventualmente da scoprire una volta che sarà passato definitivamente il disegno di legge al Senato. E all’obiezione di Giovanardi, che vorrebbe riprendere la discussione in Commissione una volta ottenuti i dati dal governo, ha risposto il senatore pieddino Lo Giudice in chiusura di seduta, affermando che in ogni caso i dati sui casi di omofobia non sono condizione per il proseguio dei lavori.
In altre parole: la realtà è un optional, non fa niente se certi fenomeni non esistono o non sono stati misurati. L’importante è portare avanti “l’idea”, quello che è prioritario nel proprio programma di partito o di lobby. Non è importante “ciò che è”, ma “ciò che percepisco” e qui si apre un’autostrada per la propaganda, una macchina che costruisce percezioni e sentimenti.
Ma questa è una concezione distruttiva dei rapporti sociali, è il trionfo della legge del più forte e del totalitarismo. Non a caso il disegno di legge in discussione – così come le richieste della comunità Lgbt - mira proprio a negare le libertà fondamentali, quella di opinione e la libertà religiosa.
La battaglia contro il progetto Scalfarotto dunque ha una valenza che va ben oltre la legge stessa: qui si decide se la realtà ha ancora un valore oppure dobbiamo rassegnarci a essere schiavi del potente di turno che stabilirà, in base ai suoi interessi, cosa si deve pensare.
Intanto, quel che possiamo fare è accendere la luce: illuminare quell’oscurità in cui operano i nemici dell’uomo e della famiglia, far vedere cosa stanno facendo e fare clamore perché il maggior numero possibile di persone ne venga a conoscenza e si mobiliti per riaffermare l’unicità della famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. La Nuova Bussola Quotidiana è qui per questo.