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MEDIO ORIENTE

Siria e ipocrisie occidentali

Sia Russia che Usa si accusano vicendevolmente per le vittime collaterali in Siria. E la portaerei russa Kuznetsov si vede negare la possibilità di rifornirsi a Ceuta, sulla costa marocchina della Spagna. La Nato accusa la Russia di provocare vittime nei suoi bombardamenti contro forze che sono nemiche anche dell'Occidente.

Esteri 29_10_2016
Admiral Kuzetsov

Lo stato maggiore di Mosca accusa gli statunitensi di aver colpito obiettivi civili intorno a Mosul uccidendo donne e bambini, una denuncia che sembra una “rappresaglia” per le feroci critiche dell’Occidente ai raid aerei russi e siriani su Aleppo Est dove si lamenta la morte di molti civili.

Ripicche tra potenze militari che in ogni guerra che hanno combattuto hanno provocato inevitabili “danni collaterali” uccidendo civili spesso utilizzati dagli insorti come scudi umani. Resta però particolarmente ambigua la posizione dell’Occidente che in Iraq e Siria uccide involontariamente civili (lo hanno confermato anche fonti siriane vicine ai ribelli moderati) per colpire l’Isis ma trova intollerabile che in Siria i russi facciano altrettanto per eliminare le milizie qaediste, salafite e dei fratelli musulmani da Aleppo.

Forze che dovrebbero essere anche nemiche dell’Occidente (abbiamo già dimenticato l’11 settembre e gli attentati di al-Qaeda in Europa?) mentre suona davvero stonato che a fare la predica sulle vittime civili siano i Paesi della Nato che dalla Bosnia all’Ira, dall’Afghanistan alla Somalia fino alla guerra “chirurgica” dei droni hanno provocato migliaia di danni collaterali.

Nella nuova guerra fredda non mancano gli aspetti ironici o quasi comici come la sceneggiata per il rifornimento di carburante che la flotta russa guidata dalla portaerei Kuznetsov avrebbe dovuto effettuare nel porto spagnolo di Ceuta, sulla costa marocchina del Mediterraneo. Va precisato che le navi militari sono di casa a Ceuta: se ne sono fermate 5 quest’anno, il doppio l’anno scorso e 60 dal 2010 a oggi, ma questa volta la Nato ha esercitato forti pressioni su Madrid affinché ritirasse il permesso di sosta rilasciato un mese or sono con la motivazione che quella portaerei e le 7 navi che la accompagnano vanno ad ammazzare civili in Siria.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha detto tutti i Paesi membri della Nato sono “preoccupati dal sempre più ampio coinvolgimento della Russia nel conflitto in Siria”. “Saremmo estremamente preoccupati se un membro Nato valutasse di assistere navi russe che potrebbero finire per bombardare i civili siriani” ha rincarato il ministro della Difesa britannico Michael Fallon. A togliere la Spagna dall’imbarazzo ha provveduto Mosca rinunciando all’approdo spagnolo, richiesto a quanto pare solo per la nave rifornitrice. Il ministero della difesa russo ha precisato che l’imprevisto “non influisce minimamente sul piano di navigazione del gruppo navale secondo l’itinerario previsto”.

Che dire poi degli allarmi di Svezia e Finlandia subito rilanciati dalla Nato, per l’arrivo nel Mar Baltico di due corvette russe armate di missili da crociera? Tre navi del tipo Buyan sono state assegnate alla Flotta del Baltico fin dall’avvio di quel programma navale ma ora, con la crisi in atto in Ucraina e intorno alle Repubbliche Baltiche, quel dispiegamento viene strumentalizzato a fini propagandistici. Del resto tutti i cacciatorpediniere e incrociatori statunitensi, inclusi quelli presenti nelle acque limitrofe alla Russia (incluso il Mar Nero) dispongono di missili da crociera. In questa nuova guerra fredda continua lo sfoggio di muscoli anche a sprezzo del ridicolo.