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Pakistan

Si allarga l’inchiesta sulla tratta delle donne pachistane portate in Cina

 

Almeno 700 donne pachistane dall'inizio del 2019 sono state vittime di tratta, convinte con allettamenti o costrette a falsi matrimoni con uomini cinesi che le avviano poi alla prostituzione

Migrazioni 07_06_2019

 

 

Proseguono in Pakistan le indagini sulla tratta di donne pachistane costrette o convinte a contrarre matrimoni, in realtà falsi, con uomini cinesi che poi, in patria, immettono le “mogli” nel mercato della prostituzione e del traffico di organi. In poche settimane sono state arrestate decine di persone, inclusi dei Pastori cristiani, che si ritengono coinvolte nel traffico. Secondo la Fia, l’Agenzia investigativa federale, per convincere al matrimonio le giovani musulmane e le loro famiglie le organizzazioni fabbricano per gli uomini cinesi dei certificati religiosi falsi dai quali risultano di fede islamica. L’agenzia AsiaNews riporta che da parte loro le autorità cinesi negano l’esistenza o quanto meno l’entità del traffico. L’ambasciata cinese a Islamabad ha accusato i mass media pachistani di aver dato troppo clamore alla vicenda senza preoccuparsi di accertare i fatti. Tuttavia le autorità cinesi ammettono di aver bloccato di recente la concessione dei visti di ingresso ad almeno 90 donne presumibilmente vittime delle organizzazioni che gestiscono la compra-vendita di spose. AsiaNews spiega che le reti criminali che gestiscono la tratta sono favorite “dalle poverissime condizioni economiche da cui provengono le ragazze, che rimangono affascinate dalla promessa di un futuro agiato all’estero”. Secondo un attivista cristiano dall'inizio del 2019 almeno 700 donne in gran parte cristiane sono state vittime di tratta. La Fia di recente ha fermato all’aeroporto internazionale di Islamabad due uomini cinesi e tre donne pachistane che si stavano imbarcando su un volo diretto in Cina