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#SALVIAMOLAMESSA

"Show" natalizio del parroco, fedele scrive al vescovo

Comunione saltata, fedeli stipati senza motivo, letture "personalizzate" e persino il presepe "sfrattato" per far spazio all'albero. A Madonna di Campiglio a Natale il parroco ha fatto uno show che non è piaciuto a molti fedeli. Tanto che una di loro ha deciso di scrivere al vescovo. E' un altro aspetto dell'urgenza di #salviamolamessa, per evitare il rischio che la comunità celebri se stessa. 

Ecclesia 31_12_2018

Partecipare alla Santa Messa oggi rappresenta un doppio sacrificio. Il primo è quello incruento della croce che si rinnova ogni volta anche se ormai non ce ne accorgiamo più, impegnati come siamo a vivere solo la dimensione conviviale del sacro banchetto. Il secondo sacrificio però, è legato invece allo standard di sciatteria che molti fedeli sono costretti a vedere - e vivere! - quando la liturgia è così creativa, personalizzata e abusata che si è ormai perso ogni senso di mistero e di sacro. 

In questi casi il fedele ha una sola alternativa: dolersi grandemente di quello che gli tocca vedere e partecipare così ad un nuovo e complementare sacrifcio: assistere ai virtuosismi di preti e animatori liturgici in silenzio e compostezza alzando gli occhi al cielo e lamentando l'evangelico "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno..." 

Ma arriva un momento in cui anche per i fedeli più pazienti la misura diventa colma. E allora ci si attrezza come si può. Ad esempio scrivendo al vescovo per segnalare - come prescritto dal codice di diritto canonico - quegli abusi dettati da sciatteria o eccessivo protagonismo del prete che non fanno altro che distorgliere il fedele dal suo diritto di avere una messa dignitosa e santa. 

E così ha fatto Michela di Bergamo, una lettrice della Nuova BQ che, dopo aver scritto al vescovo di Trento Lauro Tisi, ha pensato anche di segnalarci quanto accaduto a Madonna di Campiglio nei giorni di Natale perché anche queste "libertà" irrispettose della celebrazione della messa potessero essere inserite nella campagna #salviamolamessa.

La quale è si dedicata ai denunciare la facilità con la quale si ricorre alle liturige domenicali senza sacerdote in assenza di motivazioni gravi, ma è comunque anche uno spazio aperto in cui denunciare quegli episodi in cui la messa viene così umiliata che il fedele, provando un dolore vivo e vero, spesso non compreso dai pastori, non può far altro che reclamare. 

In fondo, anche la creatività dei celebranti non è altro che l'altra faccia della medaglia dello stesso problema della messa senza prete: quello - per usare le parole di Benedetto XVI - di una comunità che celebra se stessa. 

Ma ascoltiamo nei due racconti di Michela che cosa è accaduto a Madonna di Campiglio e speriamo che il vescovo intervenga per richiamare quel parroco ai suoi doveri. Principalmente per salvaguardare la salus animarum.

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“Buona sera sua Eminenza Monsignor Lauro Tisi,
Mi presento, sono una persona di Bergamo che da molti anni viene a Campiglio in vacanza nella casa di famiglia.
Quest’anno siamo riusciti a salire prima di Natale ed ero molto contenta di prepararmi qui a Madonna di Campiglio per gli ultimi giorni prima del 25. Le racconto com’è andata la messa di oggi poi decida lei il da farsi:

Domenica di vigilia di Natale, il parroco don R.Z., decide di fare la messa delle 18 nella chiesa piccola a fianco di quella grande che viene usata fin dagli anni settanta per il periodo natalizio per contenere i fedeli che ovviamente si moltiplicano durante le vacanze. Arrivo in chiesa 5 minuti prima dell’inizio e mi stupisco nel vedere la chiesa grande chiusa. Mi avvicino alla piccola chiesa e vedo che è già gremita e che ci sono persone che stanno già rinunciando ad entrare per il sovraffollamento. Decisa comunque ad entrare mi faccio spazio tra le persone e mi metto nella corsia centrale davanti all’altare in piedi. Allo scoccare delle diciotto la situazione era pazzesca, gente stipata sulla porta e ovunque nella chiesa!

Ero convinta che appena il parroco avesse visto la situazione avrebbe aperto la chiesa grande attigua per permettere a tutti di trovare posto per la messa domenicale. Invece quando è entrato Don R. ci ha salutato dicendo che ieri la gente stava in piedi per vedere la gara di sci al freddo e che quindi oggi  potevamo benissimo stare in piedi al caldo... poi candidamente afferma che a lui dà molto fastidio vedere la chiesa grande mezza vuota e quindi preferisce che la gente stia in piedi nella chiesa piccola.

Poi è iniziata la messa, e mentre il lettore leggeva la lettura si sentivano urla provenire da fuori dalla chiesa perché la gente faceva di tutto per entrare.... ma il parroco non ha fatto una piega! A quel punto ci stringiamo tutti e facciamo spazio anche davanti e sotto l’altare... se per caso qualcuno si fosse sentito poco bene erano davvero casini! Ma il bello è arrivato appena prima della comunione.

Il parroco si ferma e dice di star chiedendo un’illuminazione allo Spirito Santo su come distribuire la comunione visto l’impossibilità di muoversi all’interno della chiesa. Ecco quindi la sua proposta, dice che visto che siamo sotto Natale possiamo anche non fare la comunione tanto vale lo stesso! A quel punto le persone vicine a me iniziano davvero ad arrabbiarsi, finalmente, e uno mi dice di spingere per aprire un varco e permettere alla gente di comunicarsi. E così facciamo! Ma invece molti parrocchiani sono rimasti seduti ed hanno seguito le indicazioni del prete senza comunicarsi!

Io sono davvero molto delusa e rattrista da questo parroco anche perché sarebbe bastato aprire una porta adiacente alla chiesa e farci spostare subito nella chiesa grande attigua. Ostinarsi a portare avanti un'idea errata e suggerire addirittura di non fare la comunione tanto è quasi Natale è veramente grave, superficiale e poco rispettoso della fede di noi turisti che veniamo in questo posto a vivere il Natale.

Inoltre tra le varie cose questo parroco fa una messa tutta sua. Legge molto poco il lezionario e interpreta a suo piacimento le preghiere e le orazioni della messa. Si lamenta in continuazione di noi turisti che “pretendiamo” di entrare a messa e lui invece fa di tutto per allontanare i fedeli. In tempi come i nostri trovo gravissimo un comportamento così.

Buon Natale sua Eminenza e mi auguro di cuore che lei possa fare qualcosa perché una comunità così bella come era quella di Campiglio quando ero bambina possa ritrovare un prete più adatto ad una comunità particolare come questa”.

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25/12/2018

“Buongiorno Sua Eminenza,
Sono ancora qui a scriverle, sperando di non disturbarla ma davvero credo sia mio dovere informarla.

Ieri con la mia famiglia siamo stati alla messa delle 18, era la messa di Natale. Fortunatamente avevano aperto la chiesa grande e la chiesa era comunque strapiena. Prima dell’inizio della messa la luce continuava a saltare in tutta la chiesa e il parroco non arrivava. Quando è arrivato ha iniziato la messa spendendo un buon tempo per dire che era arrabbiato con Gesù per questo scherzo della mancanza di luce a lui che si era così prodigato nel rendere la chiesa particolarmente luminosa...

Peccato che invece di incolpare Gesù a mio parere avrebbe potuto evitare di far entrare in chiesa un albero vero gigantesco tutto illuminato di lucine che ha preso il posto del bellissimo presepe che da sempre noi fedeli andiamo a visitare nel periodo Natlizio. Infatti durante la predica, in cui non ha mai trattato di temi legati alle letture o al l’incarnazione, ha tenuto a spiegarci che finalmente era riuscito a “estromettere" il presepe per rilegarlo in alto in fondo alla chiesa...

La messa è stata occupata soprattutto dalla predica del parroco che ci ha messo più di mezz’ora per parlare di addobbi della chiesa e cose da fare per essere più buoni a Natale, tra cui fare l’offerta al comune di Dimaro. Subito all'inizio della messa ci ha detto che in quella messa non dovevamo alzarci ne inginocchiarsi se non quando c’è lo avrebbe detto lui e - indovini -, durante la consacrazione dovevamo stare tranquillamene seduti mentre per il segno della pace dovevamo alzarci e abbracciarci perché secondo lui darsi la mano non era sufficiente.

Tutto questo senza mai leggere il libro liturgico con le preghiere della messa ma interpretando a modo suo tali preghiere tanto è vero che pur avendo fatto una predica lunghissima la messa è finita in orario. Le preghiere dei fedeli le fa sempre lui e ieri, notte di Natale ha pregato per i giovani che non trovano lavoro perché di sentiva il rumore della statuina del presepe del fabbro che picchiava il ferro... La cosa davvero triste per me è che alla fine della messa molti fedeli hanno applaudito al parroco, ma pensandoci bene effettivamente la sua messa è veramente uno spettacolo il cui protagonista è lui, il parroco. Lui dice battute per far ridere e dice come ci si deve comportare nella messa ignorando completamente che ogni gesto nella messa ha un significato a cui lui è tenuto ad obbedire.

Spero di cuore che i parrocchiani si ribellino a questa presenza e se non lo fanno è davvero preoccupante. Buon Santo Stefano e che i martiri che ci hanno preceduto ci diano la forza di resistere a questo lassismo che questo prete si permette di proporre in una chiesa che è di tutti ma soprattutto di Cristo. A presto.
Michela