Shalet, rapita, venduta, convertita e sposata a forza
Si chiama Shalet Javed l’ultima di una lunga serie di ragazze cristiane rapite e vendute da trafficanti di donne che le rivendono come mogli a uomini musulmani, complice l’indifferenza della polizia
La British Pakistani Christian Association, Bpca, sta tentando di restituire alla famiglia Shalet, la figlia di 15 anni venduta e sposata a forza a un musulmano. La ragazza, figlia di una coppia di cristiani molto poveri residenti nel villaggio di Dhandra, nel distretto di Faisalabad, era uscita di casa il 25 marzo dopo una lite con un fratello, si era recata da una amica di famiglia e in qualche modo era poi finita nelle mani di una donna di nome Rukhsana che, arrestata e interrogata dalla polizia su insistenza della madre di Shalet allarmata per la scomparsa della figlia, ha confessato di averla venduta un certo Rafael, un musulmano dedito al traffico di donne. Purtroppo ci sono voluti tre giorni prima che gli agenti, secondo i quali la ragazza era scappata volontariamente con qualcuno, accettassero di interessarsi al caso, troppi per salvare Shalet. La ragazza infatti nel frattempo era stata sposata a forza a un musulmano di nome Zafar Iqbal, come risulta da una lettera recapitata alla famiglia contenente il certificato di nozze. Wilson Chowdhry, presidente della Bpca, sostiene che in Pakistan sono circa 700 le ragazze cristiane vittime di rapimento per essere sposate a uomini musulmani e costrette a convertirsi all’Islam e accusa sia gli “imam canaglia che promettono uno speciale posto in paradiso per coloro che attuano conversioni forzate in questo modo” sia le forze di polizia corrotte che non intervengono con prontezza e determinazione contro i trafficanti. Quello di Shalet, commenta, “è l’ennesimo vergognoso caso di rapimento, stupro e matrimonio forzato da mettere nella lista”.