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PROPOSTA DI LEGGE

Sgravi fiscali, aliquote e voucher: ecco il Family act

“Family act”: il titolo alla proposta di legge è stato scelto apposta per fare il paio col Jobs act tanto sbandierato dal premier Renzi. La legge presentata da Alleanza Popolare a regime vale 7,6 miliardi: un mix di agevolazioni fiscali e voucher per le coppie con figli e genitori a carico.

Famiglia 08_08_2015
Una nuova legge per la famiglia

“Family act”: il titolo alla proposta di legge è stato scelto apposta per fare il paio col Jobs act tanto sbandierato dal premier Renzi. La legge presentata da Alleanza Popolare a regime vale 7,6 miliardi: un mix di agevolazioni fiscali e voucher per le coppie con figli e genitori a carico col quale Ap intende lasciare la firma sulla legge di Stabilità. L'obiettivo, come hanno detto i promotori, «è sostenere la famiglia così come riconosciuta dalla nostra Costituzione»  e rimetterla al centro.  E se il premier ha annunciato di voler tagliare, entro il 2018, 48 miliardi di tasse, nella proposta di legge di Ap si chiede che una parte di questi sgravi fiscali, 7,6 miliardi complessivi, vadano a vantaggio delle famiglie e soprattutto di quelle con figli o genitori a carico.

Tre i capisaldi del Family act: il trattamento fiscale delle famiglie, misure di sostegno alla natalità per la conciliazione tra lavoro e vita familiare e agevolazioni per l'accesso alla locazione da parte delle giovani coppie e trattamento fiscale dell'abitazione principale.?? Ecco, in sintesi, le proposte contenute nel Family Act:

- la revisione (con aumento) delle detrazioni per i figli a carico, che passerebbe da un minimo di 1.150 euro per un solo figlio a un massimo di 8.400 euro per 4 figli (attualmente la forbice è tra 959 e 5.800 euro); viene poi elevato il tetto del reddito per rientrare nella categoria dei familiari a carico dall'attuale quota di 2.840 euro fino a 6.500 euro;

- un bonus aggiuntivo di 500 euro (oltre ai 750 attuali) per ciascuno dei genitori a carico;

- la deduzione fino all'80% delle spese sostenute per la salute e la cura dei neonati, dalle visite specialistiche ai pannolini. Secondo i proponenti dovrebbe costare 200 milioni;

- l'aumento del 10% del limite di reddito per ogni familiare a carico (oggi è di 1.480 euro) per poter usufruire del bonus da 80 euro; Un’idea circolata a più riprese lo scorso anno. Era stata già studiata a maggio, quando il decreto sullo sconto Irpef era arrivato in Parlamento per la conversione in legge, ma poi non se ne fece nulla. E c’è da aggiungere che se la previsione di spesa allora era tra i 200 e 300 milioni l’anno, la proposta dei centristi della maggioranza è ben più gravosa: per ogni familiare a carico i limiti di reddito dei beneficiari vengono aumentati aumentati del 10% (dagli attuali 26 mila euro lordi) al costo stimato di 1,1 miliardi;

- un credito d'imposta del 20% della retribuzione al datore di lavoro per ogni giorno di assenza dei neogenitori;

- aumento dell'indennità per il congedo parentale dall'attuale 30% al 60% della retribuzione fino al sesto anno di vita del figlio;

- incremento del Fondo per gli asili nido di 150 milioni per il 2016 e di 250 milioni per il 2017;

assegno per baby sitter a domicilio per le neomamme; assegno per baby sitter a domicilio per le neomamme;

- voucher di mille euro all'anno per ciascun figlio per le spese di istruzione (fino ai 18 anni);

- agevolazioni fiscali a chi affitta case a giovani coppie (detrazione del 25% del canone di locazione) con Imu e Tasi non superiori al 2 per mille per chi affitta;

- incremento di 20 milioni per 2016, 2017 e 2018 del Fondo di solidarietà per l'acquisto della prima casa e abolizione dell’Imu sulla prima casa. 

Nel Family act ci sono quindi misure per la conciliazione vita-lavoro, e benefici non solo per i dipendenti ma anche per le imprese: un credito d’imposta del 20% della retribuzione riconosciuto al datore di lavoro nel caso di congedo parentale, mentre l’indennità al lavoratore- genitore passerebbe dal 30 al 60% dello stipendio.