Senza papa non si nominano vescovi. Tranne in Cina
Le autorità cinesi procedono motu proprio alle nomine e senza attendere il nuovo papa. Che appena eletto si troverà già davanti a un test sull'accordo con la Repubblica Popolare.

Padre Wu Jianlin è stato eletto ausiliare di Shangai e padre Li Jianlin (peraltro unico candidato) è stato eletto vescovo di Xixiang, dove un vescovo già ci sarebbe ma è stato arrestato dalle autorità cinesi. «La modalità è quella consueta, nonostante l’Accordo con la Santa sede sulla nomina dei vescovi fortemente voluto da papa Francesco», scrive Asia News nel darne notizia: «Va anche detto che le due elezioni probabilmente erano già state fissate prima della morte di papa Francesco. Ma è significativo che chi gestisce la politica religiosa in Cina abbia dato mandato di non rinviarle. È anche questo un modo per dire che la stagione eccezionale che la Chiesa universale sta vivendo con la sede vacante non riguarda i cattolici che vivono nella Repubblica popolare».
La tempistica è un dettaglio non secondario: nella Chiesa cattolica, infatti, spetta solo al papa la nomina o la ratifica della nomina di un nuovo vescovo (come nel caso dei vescovi eletti nelle Chiese d'Oriente, cui il papa concede l'ecclesiastica communio ratificandone l'elezione). Ma la Cina ha deciso di non attendere il nuovo papa. Il quale, appena eletto, troverà già un nodo da sciogliere sul controverso Accordo.