Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giuseppe da Copertino a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Sentirsi superiori

La tua fede ti ha salvata; va’ in pace! (Lc 7,50)

Schegge di vangelo 18_09_2025 English Español

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». (Lc 7, 36-50)

Chi non riconosce di essere peccatore difficilmente sentirà il bisogno di essere purificato da Dio. Quando manca la consapevolezza della propria fragilità, viene meno anche la gratitudine per il perdono ricevuto o per la protezione concessa dalla Grazia nelle occasioni di peccato. Per questo è fondamentale non considerarsi superiori agli altri. Tra l'altro un autentico discepolo di Gesù sa bene che a chi ha ricevuto di più (in doni, conoscenza o opportunità) verrà anche chiesto di più. Evitiamo quindi la facile tentazione di giudicare e condannare. Scegliamo invece la via della preghiera e del desiderio sincero di salvezza, tanto per gli altri quanto per noi stessi, nella speranza di ritrovarci un giorno tutti uniti nella gioia del Cielo. Riesci ad accettare la tua condizione di peccatore senza sentirti migliore di chi sbaglia più visibilmente? Quando vedi qualcuno in difficoltà spirituale, preghi per la sua salvezza o lo giudichi dall'alto?