Sei maggiorenne? Con un clic si entra nel vortice
Cliccando il termine “porno” in meno di un secondo compaiono 1.200.740.000 link. C’è di tutto, naturalmente gratis, basta un clic e anche un bambino può collegarsi a uno di questi siti. “Sei maggiorenne?”, chiede il sito pornografico. Basta rispondere “sì” anche se non è vero. Uno tsunami da 3 miliardi di giga.
Oggi ci preoccupiamo di molti mali: tossicodipendenza, alcolismo, pedofilia, gioco d’azzardo compulsivo… Ma raramente - in tutto il mondo, non solo in Italia - ci preoccupiamo della pornografia. Eppure i dati danno una fotografia allarmante della situazione. Cliccando il termine “porno” in meno di un secondo compaiono 1.200.740.000 link. C’è di tutto, naturalmente gratis, basta un click e anche un bambino può collegarsi a uno di questi siti. “Sei maggiorenne?”, chiede il sito pornografico. Basta rispondere “sì” anche se di anni se ne hanno tredici, dodici, undici…
Il mondo della pornografia è uno tsunami. In mano a multinazionali purtroppo molto capaci, può arrivare a infettare il computer anche di chi si avvicina per la prima volta e per un’unica volta. Chi cerca un filmato, fosse solo per un suggerimento di un amico, non si salva più. Le immagini porno s’intrufoleranno sullo schermo anche quando farà una ricerca per la scuola. Oggi la pornografia viaggia sul web e avanza la tecnologia virtuale, che farà fare un nuovo “passo in avanti” ai filmati pornografici e quindi al suo mercato.
Il mercato della pornografia è un vero e proprio business: nel 2015 ha tratto profitti per oltre 150 miliardi di dollari, oltre al sommerso spesso difficile da quantificare. Il 30% del traffico web di tutto il mondo è legato solo ed esclusivamente al sesso: il tempo di permanenza è di 15 minuti, contro i 4,8 minuti dei siti di news.
Ancora un dato: nel 2014 Businessweek ha pubblicato diversi articoli che dimostrano l’espansione inarrestabile del business della pornografia: in quell’anno il sito porno più cliccato nel mondo ha sviluppato un traffico tre volte superiore a colossi internazionali dell’informazione on-line quali Cnn ed Espn. E lo stesso sito ha raccolto visualizzazioni pari a oltre trenta volte quelle del New York Time, cinquanta volte – per restare nel nostro Paese – il sito del quotidiano Repubblica.
In media ogni secondo 28.258 persone in Italia stanno guardando un sito porno e un utente su tre di siti porno è donna. Il 70% delle visualizzazioni di siti porno avviene sul posto di lavoro, tra le 9 e le 17.
E’ datato 2000 uno dei primissimi rigorosi studi circa gli effetti della pornografia online sulle persone. Autori due sessuologi e psicoterapeuti americani esperti del settore, Al Cooper e Christian Perring. Le conseguenze della pornografia sono in pratica simili a quelle delle altre dipendenze: sessualizzazione del partner, incapacità d’innamoramento profondo e ripercussioni sulla coppia, fino a stati d’ansia depressione, incapacità di concentrazione, e attacchi di panico, oltre all’impotenza.
Un ultimo dato. Secondo Pornhub, uno dei siti porno made in Canada più cliccati, nel 2016 si è prodotto un traffico totale di 3.110 Petabyte, vale a dire tre miliardi di gigabyte, pari a «oltre 194 milioni di chiavette Usb da 16GB». Traducendolo in ore di visione il dato è ancora più impressionante: si parla infatti di 4,6 miliardi di ore annue. Non sono poche…