Scuola di Bologna, una mostra pagata a peso d'oro dallo Stato
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Il Cantiere Storico Filologico fa i conti in tasca alla Fondazione per le Scienze religiose di Melloni, che ieri ha ospitato Mattarella: in sei anni ha ricevuto 20 milioni di euro dai governi vicini (di sinistra). E per una sola mostra, il comitato di cui Melloni era membro ha staccato un contributo di 400mila euro.
Più di 20 milioni di euro di soldi pubblici in sei anni. È questa la cifra che lo Stato ha speso per finanziare le svariate attività della Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna (FSCIRE), tempio del progressismo cattolico in chiave storica e che negli anni abbiamo imparato a conoscere con diversi articoli-inchiesta. La cifra, conteggiata minuziosamente dal 2018 al 2023 compare in un articolo pubblicato dal blog del Cantiere Storico Filologico, che domenica ha squadernato un dettagliato resoconto delle fortune della cosiddetta Scuola di Bologna retta con funzioni di segretario/direttore dal potente Alberto Melloni, ordinario di Storia del cristianesimo all’Università di Unimore e molte altre cose in fatto di incarichi pubblici e non, che ha amicizia molto in alto. Basti dire che proprio ieri Melloni ha ricevuto la visita a Bologna del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La prima puntata dell’inchiesta, dal titolo “Le finanze e la produzione scientifica: Decine di milioni di finanziamenti pubblici” analizza davvero tanti aspetti della vita della Scuola di Bologna che prosegue l'eredità di Dossetti e Alberigo, citando anche precedenti inchieste proprio della Bussola e di altri giornali, e arriva a conteggiare la ragguardevole cifra di 20 milioni di euro erogati a favore della Fondazione bolognese anche grazie alla complicità di una fitta rete di “amicizie” politiche, tutte ovviamente a sinistra dell’emiciclo parlamentare.
Nell’inchiesta compare però anche un curioso fatto di cui non si sapeva nulla fino ad ora. Una curiosità, se vogliamo, «una minuzia» a fronte del monte di finanziamenti di cui FSCIRE ha goduto, ma davvero interessante. Si tratta dell’allestimento di una mostra da parte di FSCIRE che è costato la bellezza di quasi 400mila euro. Precisamente 394mila e 200 euro.
Può una mostra finanziata dallo Stato costare quasi 400mila euro? Si tratta di una cifra decisamente ingente, che è stata spesa con i soldi pubblici per celebrare un anniversario. Ma che cosa si esponeva? E quale anniversario si festeggiava? Non certo quadri di Picasso che necessitano di un costo di affitto e di assicurazione importanti, bensì semplici pannellature e ritagli di giornale messi in bella mostra nella prestigiosa cornice delle Terme di Diocleziano, anch’essa spazio pubblico, che lo Stato destina a iniziative di questo tipo. Dici 1982 e pensi al 40esimo della vittoria Mundial di Spagna, macché.
Vediamo di che cosa si tratta.
«Nel 2022 – scrive il blog -, tra le entrate da bandi competitivi, si registrano 236.520,00 € da parte della “struttura”, presso la Presidenza del Consiglio, “per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni” per il Progetto 046-2022 – “9 ottobre 1982 – Memoria, storia e racconto di un delitto dimenticato”, di cui FSCIRE è risultata vincitrice». Si tratta, dunque di una mostra sull’attentato di matrice palestinese alla sinagoga di Roma del 1982, un progetto, dunque, meritorio di cui nel 2022 ricorrevano i 40 anni.
«Curioso – fa notare il blog specializzato in studi storico filologici - perché il 29 luglio 2021 la ministra Dadone reinsediava, presso tale struttura della Presidenza del Consiglio, il “Comitato per gli Anniversari di Interesse Nazionale”, che non poteva non vedere tra i membri Alberto Melloni, segretario e membro del Cda della FSCIRE». Secondo il blog si tratterebbe di un problema di opportunità, anche se adombra velatamente un potenziale caso di un conflitto di interessi: «Nessuno, infatti ha pensato a un conflitto di interessi tra il membro del Comitato per gli anniversari che contemporaneamente (con la “sua” Fondazione) risulta vincitore del bando medesimo (con un video-allestimento presumibilmente poco costoso)».
Certo, bisognerebbe verificare se al momento della presentazione del bando e della conseguente vittoria, Melloni non si fosse nel frattempo dimesso dal prestigioso incarico di membro del comitato per gli anniversari, ma questa informazione non c’è on line. Andrebbe chiesta direttamente a Melloni.
La Bussola ci ha provato, disturbando ieri mattina il professore alle prese con l’imminente visita del Presidente della Repubblica. La sua risposta negativa a sentirci per verificare eventuali sue dimissioni però, ci costringe a tenere l’interrogativo aperto, pronti a sgomberare il campo da un eventuale sospetto di un conflitto di interessi per quell’assegnazione così generosa. In ogni caso, conflitto o no, resta però il fatto che il comitato di cui Melloni ha comunque fatto parte ha assegnato un bando alla Fondazione di cui Melloni è segretario. E che bando!
Abbiamo però effettuato anche noi le nostre verifiche e abbiamo potuto così scoprire che 13 febbraio all’allora ministro Fabiana Dadone (governo Draghi) viene conferito l'incarico per le politiche giovanili mentre il 15 marzo 2021 all’allora esponente 5 Stelle viene conferita la delega in materia di anniversari nazionali.
Successivamente, il 13 aprile 2021, viene confermata la struttura operante e ridenominata "Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali" con una dotazione economica destinata direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Eccoci al 19 luglio 2021: viene ricostituito il Comitato per gli anniversari di interesse nazionale e si fa una proposta di programmazione. Melloni viene confermato nel comitato (ne fa parte dal 2012) che ha funzione consultiva.
Il 23 luglio 2022 il decreto ministeriale firmato Dadone assegna alla Fondazione il bando di cui risulta vincitrice. La mostra si farà. E nella dotazione assegnata la Fondazione fa decisamente la parte da leone rispetto alle altre proposte, comunque finanziate. A un progetto dedicato a Giuseppe Mazzini, il ministero stacca un contributo di 25mila euro mentre in occasione della ricorrenza del trentesimo anniversario della morte di Lina Bo Bardi (designer italo brasiliana attiva nel ‘900) arrivano 40mila euro. 60mila euro è invece l’ammontare del contributo per i cento anni dalla nascita del regista Francesco Rosi mentre alla strage di Capaci, di cui nel 2022 si sono celebrati i 20 anni, la Presidenza del Consiglio del Ministri destinò 155mila euro che sono andati all’associazione antimafia Libera di don Ciotti. I 4 eventi messi assieme totalizzano la bellezza di 280mila euro di stanziamento. Nello stesso decreto alla FSCIRE ne arriveranno molti di più di tutti questi messi assieme: 394mila.
La mostra va poi in scena dal 6 ottobre al 23 novembre 2022. Dagli articoli on line si può vedere l’allestimento, per lo più pannelli fotografici, ritagli di giornale, video tratti dalle teche Rai e la presenza autorevole di Mattarella e di Liliana Segre. Sul sito della Fondazione si viene a sapere che l’allestimento in poco più di un mese riceve la visita di 9000 spettatori.
Poco prima della fine dell’esposizione alle Terme di Diocleziano (il 9 novembre 2023), la FSCIRE riceve l’acconto del pagamento pattuito: 236.520 euro messi poi a Bilancio 2022. E nel Bilancio 2023 per la Fondazione di Bologna arriva il saldo di 157.680 euro. Il totale è perfettamente quello fissato come tetto dal decreto ministeriale: 394.200 euro. Non un euro di più e non un euro di meno.
Resta in piedi la presenza di Melloni al momento dell’assegnazione del bando, che però on line non si trova. Sarebbe interessante sapere se per caso si fosse dimesso prima che la sua Fondazione partecipasse al bando risultandone poi vincitrice. Sarebbe un buon contributo a chiarire. Ma resta comunque un evidente tema legato alla facilità con la quale alla Fondazione di Bologna, è stato erogato un finanziamento così ingente per un evento che non si può certo dire abbia avuto una partecipazione e un allestimento tale da giustificare quasi 400mila euro.
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