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L'IMMACOLATA

Scudo contro l'assalto alla Chiesa

Ricostruire la verità storica di quanto accaduto a Lourdes nel 1858 ha un valore decisivo: se Bernadette non ci ha ingannati quanto alle apparizioni tutto il Credo della Tradizione cattolica è «vero». E noi abbiamo un antidoto potente contro le ideologie.

Ecclesia 08_12_2012
Bernadette non ci ha ingannati

Le diciotto apparizioni della Vergine Maria nella Grotta di Massabielle, presso Lourdes, sono da più di 150 anni motivo di accese polemiche, soprattutto sulla credibilità dell’unica testimone, la quattordicenne Bernadette Soubirous. Lei sola ha visto, ha sentito, ha riferito.

Ma davvero questa ragazzina misera e analfabeta, sulle cui fragili spalle grava il peso del maggior santuario del mondo (cinque milioni di pellegrini ogni anno, sempre in aumento), avrebbe colloquiato a tu per tu con Colei che si definì l’Immacolata Concezione? Le sue non sono forse allucinazioni di un’isterica o, peggio, invenzioni suggeritele dalla vanità di adolescente frustrata, da genitori interessati oppure da qualche ambiguo membro del clero? Molti hanno sostenuto e tuttora sostengono simili tesi.

Rispondere a queste domande ha un valore religioso decisivo. Oggi, in particolare, per i tanti inquieti che cercano ragioni «per continuare a credere».

In effetti, se Bernadette non ci ha ingannati (e se non si è ingannata), se dunque Lourdes è «vera», tutto il Credo della Tradizione cattolica è «vero»: Dio esiste; Gesù è il Cristo; la Chiesa che ha per guida il Papa è la custode e la garante di queste verità. E’ la vergine stessa, infatti, che esorta la veggente: «Andate a dire ai preti di costruire qui una cappella»; che tiene tra le mani il rosario, icona della devozione cattolica; che chiede processioni, affidate alle cure ecclesiali; che appare seguendo il ciclo liturgico romano; che ribadisce il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato quattro anni prima da Pio IX. Non a caso, Lourdes è il luogo di culto privilegiato dai pontefici, che hanno proclamato Bernadette santa: Pio XII – fatto unico nella storia – gli ha dedicato un’intera enciclica; Giovanni Paolo II, ormai agli estremi, volle chiudere la sua vita trascinandosi sino alla Grotta; Benedetto XVI ne ha fatto una delle primissime mete del suo pontificato.

Questa Grotta, dunque, è l’appiglio, è il salvagente che è stato regalato ai credenti per aggrapparvisi, proprio nella svolta drammatica della modernità, quando il razionalismo, il positivismo, il socialismo, il liberalismo e tutti gli altri «ismi», tutte le altre ideologie post-cristiane organizzavano il grande attacco alle radici della fede stessa. Fede che ha come tre cerchi concentrici e via via decrescenti: Dio, Cristo, Chiesa.

Ebbene, un anno dopo le apparizioni, nel 1859, Charles Darwin pubblicava il suo Sull’origine delle specie come selezione naturale, il testo su cui (anche aldilà del volere dell’autore) poggerà tutta la negazione «scientifica» di un Dio creatore. L’anno stesso dell’approvazione della verità delle apparizioni, nel 1862, Ernest Renan pubblicava quella Vita di Gesù che dissolverà la fede di tanti nella verità dei Vangeli e, dunque, nell’origine divina di Gesù. Un anno dopo l’ingresso di Bernadette in convento, nel 1867, Karl Marx pubblicava Il Capitale, che indicava nella Chiesa cattolica il baluardo principale da demolire per superare l’alienazione nel Cielo delle masse popolari.

Allora, proprio nel giusto momento, su quel torrente, ci sono stati dati uno scudo difensivo e un antidoto potente che oggi ci sono ancor più preziosi perché, sotto quell’assalto, molte fortificazioni sono cadute, spesso per la resa di chi doveva difenderle.

Vittorio Messori è l'autore di Bernadette non ci ha ingannati, un'indagine storica sulla verità di Lourdes, edito da Mondadori (ottobre 2012, pp. 291, Euro 18,50)