Scozia, no ai bloccanti pubertà
Dopo l'Inghilterra ora anche la Scozia fa dietro front in merito ai trattamenti sui minori che vogliono "cambiare" sesso.
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Hilary Cass, ex presidente del Royal College of Paediatrics and Child Health, era stata incaricata nel 2020 dal Servizio Sanitario Inglese di rivedere i trattamenti sui minori affetti dalla cosiddetta disforia di genere. Il giudizio sintetico alla fine è stato questo: «Costruito su fondamenta traballanti» il sistema per il trattamento di minori che vogliono “cambiare” sesso. Ecco quindi di recente, da parte del governo inglese, arrivare il divieto di usare i bloccanti della pubertà sui minori.
E così anche in Scozia il vento ha iniziato a cambiare. L’unica clinica dove si effettuava il trattamento ormonale, la clinica Sandyford di Glasgow, ha deciso anche lei di sospendere i trattamenti a causa della mancanza di «dati affidabili». Proprio ora che in Scozia è vigente una normativa che commina il carcere a chi è critico dell’omosessualità e transessualità.