Sbarchi, immigrati in quarantena a spese nostre
Dopo gli alberghi assegnati dal governo alla quarantena di quasi 500 clandestini giunti a Lampedusa e in Sicilia i circa 150 migranti illegali a bordo della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea Eye, sono stati trasferiti venerdì sulla Raffaele Rubattino, attrezzata a nave-quarantena. Operazione che costerà cara, anche politicamente
Dopo gli alberghi assegnati dal governo alla quarantena di quasi 500 clandestini giunti a Lampedusa e in Sicilia i circa 150 migranti illegali a bordo della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea Eye, sono stati trasferiti venerdì sulla Raffaele Rubattino della compagnia Tirrenia, attrezzata a nave-quarantena.
Lì resteranno sotto la sorveglianza sanitaria del personale della Croce Rossa Italiana (22 operatori sanitari che effettueranno uno screening approfondito sui migranti, sottoponendoli al tampone e potranno disporre anche di una camera di bio-contenimento ricevuta in dotazione dal ministero della Salute) per poi venire sbarcati in Italia, al termine quarantena, o forse venire trasferiti almeno in parte in Germania. Una soluzione già anticipata domenica scorsa dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che aveva annunciato la decisione, su richiesta della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, di individuare una nave per la quarantena in mare dei migranti, ma destinata a far discutere per l’opportunità e i costi dell’operazione.
Circa l’opportunità è evidente che accogliere clandestini in una nazione che ha l’intera popolazione “segregata” da oltre un mese suona come una beffa a tutti i cittadini. Come dure che gli italiani non possono uscire di casa e se lo fanno vengono sanzionati con multe fino a oltre 500 euro ma qualunque afro-asiatico può pagare trafficanti e bruciare i propri documenti per venire illegalmente in Italia dove verrà accolto e mantenuto su una nave o in hotel. Un tema su cui la politica dovrebbe riflettere attentamente e che rischia di aumentare l’ostilità popolare nei confronti dei migranti illegali tenuto conto che in molte città già da tempo si sprecano testimonianze e denunce per i gruppi di clandestini che girano indisturbati a dispetto dei decreti che ci vorrebbero “tutti in casa”.
Quanto ai costi i conti sono presto fatti: secondo fonti giornalistiche solo la nave Rubettino ci costerà circa un milione di euro ogni 15 giorni mentre per accogliere negli hotel i clandestini sbarcati il Viminale ha stabilito 28 euro a persona. Di fatto per le quarantene di circa 700 migranti illegali spenderemo circa 1,3 milioni di euro nelle prossime due settimane. Cifre inaccettabili anche sul piano morale in un momento in cui l’Italia fatica a curare i suoi malati (sono ancora oltre 500 i morti di Covid-19 ogni giorno), a equipaggiare decentemente il personale sanitario, a nutrire i ceti più poveri e a sostenere lavoratori e imprese. Oltretutto Protezione Civile e Croce Rossa sono tra gli enti pubblici che chiedono ogni giorno dagli schermi televisivi donazioni agli italiani per combattere il Coronavirus ma spenderanno parte di quel denaro per mantenere clandestini in alberghi e navi quarantena.
E siamo solo all’inizio perché la decisione del governo di vanificare il decreto firmato appena l’8 aprile da quattro ministri (inclusa Paola De Micheli) che di fatto chiudeva i porti italiani allo sbarco di clandestini raccolti da navi straniere fuori dalle acque italiane, avrà conseguenze ben prevedibili incentivando il business dei trafficanti con nuove partenze e sbarchi. Non a caso la nave Aita Mari, della Ong basca Salvamento Maritimo Humanitario, è giunta a ridosso delle coste siciliane con 36 clandestini raccolti in acque di competenza maltese e tutti potrebbero venire trasferiti sul Rubattino per la quarantena. Dell’effetto combinato di pull-factor rappresentato dalle navi delle Ong e dall’accoglienza rinnovata di Roma a dispetto delle sue stesse leggi il governo è ben consapevole considerato che pare sia iniziata la ricerca di altri hotel disponibili ad ospitare migranti illegali in quarantena in Sicilia e pure in Sardegna, meta degli sbarchi provenienti dall’Algeria.
Al di là del grave impatto sociale ed economico di queste decisioni emerge con chiarezza anche quello politico, poichè è chiaro da anni che le Ong costituiscono uno strumento di “soft power” impiegato dalla Germania e da altri paesi della Ue per dimostrare la totale assenza di sovranità dell’Italia e riportarla a essere un campo profughi d’Europa, come è stata dal 2013 al 2017. Secondo l’agenzia delle frontiere europea, Frontex, nel primo trimestre dell'anno i migranti illegali arrivati in Europa sulla rotta del Mediterraneo Centrale sono stati 3600, quattro volte in più rispetto ai primi tre mesi del 2019, sbarcati per lo più in Italia e in parte a Malta. Il Viminale riferisce invece che dall’inizio dell’anno a oggi sono sbarcati in Italia 3.421 immigrati illegali (mentre almeno 3.200 sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera libica e riportati indietro): oltre il quintuplo dei 627 dello stesso periodo dell’anno scorso e proposte come quella avanzata da PD e Italia Viva di regolarizzare con una sanatoria 600 mila clandestini presenti in Italia costituirà un nuovo enorme pull-factor che ingigantirà i flussi illegali.
Con un ulteriore schiaffo agli italiani accogliamo clandestini che invece dovremmo respingere nelle acque da dove sono partiti e nel governo si punta a premiare l’illegalità regolarizzando chi dovrebbe venire espulso. Inoltre, il calabrighismo del governo Conte di fronte alla Alan Kurdi ben spiega quale sovranità siamo in grado di esprimere con l’attuale governo e del resto venerdì Sea Eye ha reso noto di aver ricevuto una lettera dal ministro dell'Interno tedesco che chiede alle Ong di fermare l'attività e, se necessario, di richiamare tutte le navi a causa della mancanza di porti di sbarco nel Mediterraneo. "Non possono chiederci di smettere di salvare vite, mentre gli stessi politici in Germania stanno chiedendo che tutto ciò che è umanamente possibile deve esser fatto per salvare più vite possibile", ha detto il presidente di Sea Eye, Gorden Isler. La nave resterà ancorata a Palermo per la quarantena ma Isler ha assicurato che "faremo tutto ciò che potremo per iniziare un'operazione di salvataggio a maggio".
Il messaggio del ministero tedesco conferma del resto che le ong dipendono da Berlino che ufficialmente chiede alle “navi umanitarie” di sospendere le attività pur sapendo benissimo che non accetteranno di farlo.