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Sant'Eligio

Usò il proprio denaro per varie opere di carità, come le elemosine ai poveri e il riscatto di prigionieri di guerra, la costruzione di un gran numero di chiese, edifici sepolcrali in onore dei santi e monasteri.

Santo del giorno 01_12_2017

Patrono di diverse categorie di lavoratori e tra i santi francesi più popolari nel Medioevo, Eligio (ca 588-660) svolse diversi mestieri prima di essere consacrato vescovo di Noyon, nell’Alta Francia, incarico che assunse e mantenne per quasi vent’anni - fino alla morte - dopo essersi preparato con giorni di preghiere e penitenze. Nato in una famiglia di umili condizioni, aveva praticato in gioventù come apprendista presso un orefice di Lione. Secondo la tradizione, apprese così bene l’arte che quando Clotario II gli commissionò un trono facendogli avere l’oro necessario, Eligio ne realizzò due, conquistando la fiducia del re che lo nominò orafo di corte e maestro della zecca. Il favore di cui godeva presso la dinastia merovingia continuò sotto il successore e figlio di Clotario, Dagoberto I, che lo scelse come tesoriere e gli affidò anche una difficile missione diplomatica: ristabilire la pace tra Franchi e Bretoni, obiettivo che centrò grazie all’aiuto del re di questi ultimi, cioè il futuro santo Giudicaele.

Usò il proprio denaro per varie opere di carità, come le elemosine ai poveri e il riscatto di prigionieri di guerra, la costruzione di un gran numero di chiese, edifici sepolcrali in onore dei santi e monasteri, il più noto dei quali divenne il monastero di Solignac alla cui guida chiamò san Remaclo. A riprova della fioritura di santità in quelle terre, alla corte franca conobbe diversi altri personaggi venerati dalla Chiesa, quali i santi Sulpizio, Desiderio e Audoeno (il quale scrisse una biografia di Eligio), che come lui contribuirono mirabilmente all’evangelizzazione delle regioni d’Oltralpe, in parte ricadute nel paganesimo. Divenuto vescovo di Noyon, Eligio svolse il ministero episcopale con grande pietà e fortezza d’animo, dedicandosi alla riforma del clero e affrontando diversi viaggi missionari durante i quali riuscì a convertire molti pagani.

Patrono di: fabbri, gioiellieri, maniscalchi, veterinari