Sant'Agnese fuori le mura
Una delle bellezze di Roma dedicata alla martire cristiana morta per difendere la sua scelta di vita consacrata.
Sentendo il nome della celebre vergine e martire paleocristiana che viene ricordata il 21 gennaio è facile pensare alle splendida chiesa di Sant’Agnese in Agone, opera di Francesco Borromini, che costituisce uno dei punti di attrazione di Piazza Navona.
Vogliamo invece andare a riscoprire un altro luogo, una delle infinite bellezze di Roma conservate “fuori le mura”. Si tratta del complesso monumentale di Sant’Agnese che si trova al secondo miglio della via Nomentana (via Nomentana 349, info tel. 06 861 0840), lungo una delle antiche vie consolari lungo le quali si trovavano spesso necropoli pagane, divenute poi cimiteri cristiani. Proprio in uno di questi cimiteri venne sepolta la martire Agnese, giovanissima cristiana di illustre famiglia patrizia, denunciata – secondo l’agiografia – dal figlio del prefetto di Roma invaghitosi di lei e da lei respinto per difendere la sua scelta di vita consacrata. Agnese venne uccisa durante una delle persecuzioni del III secolo e tumulata in un terreno di famiglia, nella necropoli nomentana. Oggi le catacombe intitolate alla Santa, ricche di importanti testimonianze archeologiche, sono visitabili e costituiscono la prima tappa del nostro percorso sulle sue memorie. Seconda tappa sono le rovine della grande basilica eretta nel IV secolo per volontà di Santa Costanza, ovvero di Costantina, figlia del primo imperatore cristiano, di cui restano imponenti cortine murarie ben visibili da piazza S. Annibaliano.
La particolare costruzione era una vera propria basilica cimiteriale di grandi dimensioni (40,30 x 98,30 metri), realizzata accanto alla tomba della martire, obliterando una parte della più antica necropoli pagana. La tipologia architettonica era quella della cosiddetta “basilica circense”, in cui le navate laterali proseguono in semicerchio lungo la parete concava di dell’abside. Il pavimento era destinato ad ospitare le sepolture dei fedeli, per cui si trattava di un vero e proprio cimitero coperto.
Accanto ai resti dell’antica basilica emerge lo splendido Mausoleo di Santa Costanza. Nonostante i restauri e i rimaneggiamenti rimane intatto il fascino di uno degli edifici tardo antichi più importanti della città. Di forma circolare, caratteristica dei mausolei, presenta un elegantissimo deambulatorio separato dall’aula centrale grazie a dodici coppie di colonne di granito e decorato nella volta a botte da splendidi mosaici con motivi geometrici, scene di vendemmia, ritratti inseriti in clipei, fra cui sembra di poter riconoscere, ai lati della nicchia di fronte all’ingresso, Costantina e il marito Annibaliano.
Ultimo luogo da visitare è la Basilica Onoriana, voluta da papa Onorio I nel VII secolo, voluta per favorire il flusso e l’accoglienza dei pellegrini che venivano ad onorare la santa. La monumentale chiesa ha subito grandi trasformazioni, soprattutto nel Seicento e in età più recente, durante il pontificato di Pio IX. Nonostante ciò conserva i caratteri principali del progetto originario che aveva previsto un’aula centrale altissima e luminosa, scandita in tre livelli: il piano della navata, il matroneo e il claristorio. Le colonne che separano e scandiscono gli spazi sono tutte di spoglio e presentano un’incredibile varietà di marmi pregiati; il colore trionfa anche nei mosaici del catino absidale, dove possiamo ammirare S. Agnese, raffigurata con ai piedi le fiamme e la spada del martirio, affiancata dai papi Simmaco e Onorio, quest'ultimo sottolinea il suo ruolo di committente porgendo alla santa il modellino della chiesa.
PAPILLON
A ROMA
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