Sancta, l'opera con suore nude lesbo
Sancta, un'opera teatrale dove ci sono scene di sesso lesbico, un Gesù donna completamente nuda e molte altre volgarità.
Sancta è il nome dell’opera teatrale della pseudoartista Florentina Holzinger, tratta liberamente dall’opera di Paul Hindemith del primo Novecento Sancta Susanna, anch’essa già fortemente problematica. La nuova versione, andata in scena all’Opera di Stato di Stoccarda, racconta le vicende di Suor Susanna che scopre la propria sessualità lesbica.
Riportiamo la descrizione che ne fa il sito Gay.it perché non sospetto di partigianeria: «Pronti, via e troviamo Susanna fare sesso con un crocifisso. Sancta include anche Gesù, interpretato da una donna, che canta brani di Eminem e a un certo punto sculaccia una suora seminuda. In un’altra scena, un pezzo di carne di un artista viene tagliato e “grigliato al sangue”, secondo il quotidiano locale Süddeutsche Zeitung, per simboleggiare l’Eucaristia, o il corpo di Cristo. Nel corso dello show le suore protagoniste danzano sui pattini, completamente nude». Oltre questo ci sono scene di sesso lesbico interpretate da donne nude, uomini nudi crocefissi, Gesù che come un oste offre calici di vino rosso alle suore ubriache, un Gesù donna anche lei nuda, il Papa interpretato da una donna affetta nanismo, demoni donne anch’esse nude e molte altre cose stomachevoli. In due serate 18 persone si sono sentite male.
Gli organizzatori, sicuramente per cercare pubblicità hanno avvertito: «Ci sono aspetti della serata che potranno causare disagio ad alcuni individui e per altri essere persino traumatizzanti. L’attenzione della serata è sulla spiritualità e la sessualità, ma anche sulla critica della religione e della violenza religiosa e sociale. Sul palco si svolgeranno atti sessuali. Inoltre, verranno mostrati sangue vero e sangue di scena, così come procedure di piercing e l’inflizione di una ferita. Lo spettacolo includerà effetti stroboscopici, alto volume e incenso».
Basti il commento dell’arcivescovo di Salisburgo Franz Lackner che ha definito lo spettacolo «gravemente offensivo per i sentimenti e le convinzioni religiose dei credenti» e di Mons. Hermann Glettler, vescovo di Innsbruck, ha affermato: «È una parodia irrispettosa della Santa Messa, che è il cuore della fede, e non solo nella concezione cattolica».