Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Teofilo di Antiochia a cura di Ermes Dovico
ITINERARI DI FEDE

San Bassiano e il miracolo lungo la via Emilia

San Bassiano, nel Trecento, entrò nell'antica Lodi curando miracolosamente tutte i malati. Così si eresse una chiesa agli apostoli, dedicata poi al santo. Poi restauri successivi hanno sommato diverse influenze e reso la chiesa un importante monumento nazionale.

Cultura 27_04_2013
San Bassiano

Il Trecento aveva oltrepassato la metà del suo corso quando San Bassiano, entrando nell’antica Lodi, la Laus Pompeia che sorgeva all’inizio della via Emilia, guarì miracolosamente tutte le persone affette da lebbra, dichiarando che nessuno si sarebbe mai più ammalato. E così fu, tanto che Lodi stessa venne a lungo considerata città in sé miracolosa.

Nell’anno del Signore 374 il Santo fece qui erigere una chiesa intitolata agli Apostoli perché vi si conservavano importanti reliquie dei Dodici amici di Gesù. Si dice che alla consacrazione del 387 parteciparono S. Ambrogio, allora vescovo di Milano, e l’alto prelato di Como, S. Felice. Di fatto, questo fu il primo luogo di culto della diocesi lodigiana, di cui Bassiano divenne guida e patrono. Una volta morto, venne sepolto nella sua basilica che da allora è a lui intitolata, anche se le sue spoglie furono successivamente trasferite nella più recente cattedrale della città nuova.

Nessun elemento oggi è più riconducibile, però, a quel lontano IV secolo. L’attuale fisionomia della chiesa, sobria e maestosa, è di epoca romanica, con modifiche risalenti a dieci secoli più tardi e successivi rifacimenti.

La facciata è in cotto, così come l’intera struttura, ed è suddivisa in tre parti da imponenti semicolonne che terminano a spioventi. Se quella centrale è contraddistinta da un rosone circolare ed un’ edicola con la statua di san Bassiano, quelle laterali lo sono dalle bifore a vento. L’interno è a tre navate, delimitate da pilastri polistili con capitelli dalle decorazioni vegetali o di animali mostruosi e fantastici, tipici dell’immaginario romanico.  

Al Trecento risale la realizzazione della campagna decorativa che si attribuisce ad uno sconosciuto maestro e alla sua bottega. La grande impresa interessò la zona del presbiterio e le volte della navata centrale. Sul catino absidale è dipinto un Cristo Benedicente circondato dai simboli dei quattro evangelisti, dalla Vergine, da Bassiano e da S. Cristoforo, al di sotto dei quali ci sono gli Apostoli.

Gli affreschi sulle volte sono sicuramente posteriori al 1323, anno in cui vennero costruite. Sulla volta della prima campata sono raffigurati dei bovari che guidano dei carri, soggetto agreste che testimonia il ruolo fondamentale svolto dalle corporazioni negli interventi pittorici o architettonici che hanno interessato l’intero edificio, come si evince anche da due formelle raffiguranti un uomo al tavolo da ciabattino.  

Nel 1875 la basilica di San Bassiano è stata ufficialmente  dichiarata monumento nazionale.