Russia, no ad adozione per Paesi LGBT
In Russia, primo step di una legge che vieterà l'adozione ai cittadini di Stati che hanno legittimato «il cambiamento di sesso».
Il 25 settembre scorso la Duma, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato in prima lettura una legge che vieta l’adozione ai cittadini che provengono da uno Stato che permette il “cambio” di sesso.
Più in particolare il divieto colpisce i cittadini di Stati che hanno legittimato «il cambiamento di sesso attraverso interventi medici, compreso l’uso di farmaci, e la modifica del genere nei documenti d’identità». Nella relazione esplicativa al disegno di legge si indica la motivazione di questo divieto: «L’obiettivo è impedire l’adozione di bambini russi da parte di esponenti della comunità lgbt».
Si obietterà che in tal modo vengono penalizzati quei cittadini che non fanno parte della comunità LGBT. Ma a volte è bene vietare una certa condotta a tutti, anche a coloro i quali non sono responsabili di alcunché, perché il danno subito da questi ultimi è sopravanzato da molti altri effetti positivi. In questo caso pensiamo alla pressione sui governi perché cambino la legge, il messaggio positivo lanciato a livello internazionale, impedire a monte che i bambini russi vengano adottati da persone Lgbt, etc.