Ritorna "Genitore 1 e 2"
Il governo farà ricorso ad una sentenza della Corte di Appello di Roma che vuole ripristinare la dicitura "genitore 1 e 2"
La Corte di Appello di Roma ha bocciato il decreto del 2019 dell’allora Ministro dell’Interno Salvini che prevedeva le diciture “padre” e “madre” sulle carte di identità dei figli a posto di “genitore 1 e 2”.
Il governo farà ricorso in Cassazione. Questo il comunicato stampa del governo: «Il Consiglio dei ministri, alla luce di una informativa svolta dal ministro dell`interno Matteo Piantedosi, ha deliberato di conferire mandato all`Avvocatura dello Stato ai fini del ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte d`Appello di Roma del 24 gennaio 2024, relativa alle modalità di emissione e alle caratteristiche della carta d`identità elettronica (CIE), disciplinate dal decreto interministeriale 23 dicembre 2015 e successive modifiche, il quale prevede, per i genitori dei minori, la definizione di ‘padre' e 'madre'».
Non si vuole adottare la doppia dizione “madre” e “padre” perché altrimenti le coppie omosex sarebbero escluse. Speriamo che l’Avvocatura dello Stato fermi questa deriva ideologica almeno su tale aspetto.