Riccione rigetta la doppia genitorialità gay
Un coppia di gemelli viene al mondo con l'ovocita di una donna e l'utero di un'altra. Le due donne chiedono il riconoscimento della doppia maternità ma il comune di Riccione dice no.
Giada Buldrini e Serena Galassi (nella foto) sono una coppia lesbica. Una ha messo gli ovociti e l’altra l’utero e così quest’ultima ha messo al mondo una coppia di gemelli. Il comune ha riconosciuto come madre solo la donna che ha partorito i gemelli, perché questo è ciò che prevede la legge. L’altra donna invece non è stata riconosciuta, anche perché per legge i bambini non possono essere figli di due madri. Katia Buldrini, avvocato della coppia, ha presentato ricorso al tribunale di Rimini.
Il presidente di Arcigay Rimini ‘Alan Turing’ Marco Tonti delinea lo stato dell’arte in merito al tema dell’omogenitorialità che è, nella prospettiva ideologica della teoria del gender, perfetto perché spiega tutti i passi che l’ideologia gender ha compiuto recentemente: “Sono ormai decine i sindaci di ogni colore politico che hanno riconosciuto l’omogenitorialità, l’ultimo caso di Milano addirittura col nascituro ancora nel grembo di una delle due mamme” Ma mille errori non fanno una scelta giusta.
“Non si contano poi i tribunali che smentiscono i sindaci - continua Tonti - che dicono di avere le mani legate dalla legge e ordinano alle anagrafi trascrizioni e riconoscimenti di omogenitorialità. È quindi acclarata la possibilità legale di procedere in questo senso come già fatto a Torino, Bologna, Milano, Roma, Napoli, Rimini e Gabicce”. La prassi ingiusta dei tribunali finisce quindi per legittimare se stessa, nonostante la legge dica altro.
Prosegue Tonti: “Quello che manca quindi non è la possibilità tecnica, ma la volontà e, diciamocelo, l’umanità di riconoscere e rispettare l’amore e sostenere la vita familiare nell’interesse dei più piccoli, così come riconosciuto perfino dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2015”. Come provano innumerevoli studi scientifici è nell’interesse dei minori avere due genitori di sesso differente.
Conclude Tonti: “Una volta uno degli argomenti contro noi persone omosessuali era che non potevamo fare figli, ora che facciamo figli non ce li si vuole riconoscere e si finge di non vederli. Questa è pura e semplice omofobia, un’omofobia che purtroppo ricade anche sui più piccoli”. Stupefacente: ora due uomini possono fare figli, così come due donne. Ovviamente non riconoscere l’impossibile significa essere omofobi.