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In piazza

#restiamo liberi contro il Ddl Zan

Grande mobilitazione dei movimenti pro family contro il Ddl Zan: l’11 luglio tutti in piazza per ostacolare il varo di una legge liberticida. Il parere di Massimo Gandolfini, Toni Brandi, Jacopo Coghe e delle Sentinelle.

Gender Watch 18_06_2020

Al via la campagna #restiamoliberi contro l’approvazione del Ddl Zan sul reato di “omofobia”. La campagna prevede anche una manifestazione a Roma l’11 luglio e in contemporanea in 100 piazze italiane. Riportiamo un articolo de il Timone che sintetizza lo scopo della iniziativa e che cita il sostegno di alcuni leader pro family.

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Un popolo è nuovamente pronto a scendere in piazza per a dire No al ddl Zan Scalfarotto sulla cosiddetta omofobia. D’altra parte se nel pieno di una crisi economica e sociale senza precedenti, con milioni di famiglie ed imprese in enorme difficoltà c’è qualcuno che pensa di poter far passare questa legge sotto silenzio, chi ha a cuore la libertà non può che rispondere con altrettanta prontezza.

La data è quella dell’11 luglio che vedrà un grande evento nella capitale e altre 100 piazze mobilitate in tutta Italia all’interno di un’unica campagna #restiamoliberi. «Per difendere la libertà di coscienza, la libertà di espressione, la libertà di educazione, di associazione e di stampa» minati da un testo di legge che – spiegano i promotori della campagna #restiamoliberi – vuole istituire «un nuovo reato, quello di omofobia appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che promuovono il diritto naturale di ogni bambino ad avare un padre e una madre o, più semplicemente, che si riconoscono nel principio dell’identità sessuata biologica e non in quello della variegata identità di genere che, basandosi sull’auto percezione, comprende oltre 50 definizioni».

Immediato è giunto il sostegno dell’Associazione Family Day: «È in gioco la libertà d’espressione e perfino la libertà di professare la propria confessione religiosa – spiega il presidente Massimo Gandolfini – come confermano i timori espressi recentemente anche dalla Conferenza episcopale italiana. Il ddl crea infatti un nuovo reato d’opinione che non viene definito dal legislatore e pertanto si presta a pericolosissime interpretazioni. Oltretutto il nostro ordinamento già contiene gli strumenti per sanzionare violenze e discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Tutte le persone che hanno a cuore la libertà e la democrazia, a prescindere dal loro credo religioso e dai loro convincimenti politici, sono chiamate a sostenere la campagna #restiamoliberi»

«L’omofobia non è un’emergenza e il ddl Zan rappresenta la dittatura del pensiero unico che si fa legge per impedire la libera opinione costituzionalmente garantita» dichiarano Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice-presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, a sostegno dell’iniziativa. «Per questo, sotto l’unico slogan di #restiamoliberi, scenderemo in campo anche noi l’11 luglio insieme a numerose associazioni a Roma e in altre 100 piazze italiane, per difendere la libertà di pensiero e di espressione»

Presenti anche le Sentinelle in Piedi. «Siamo scesi in piazza per la prima volta nell’estate del 2013 per la libertà d’espressione – fanno sapere in un comunicato – mentre qualcuno cercava di far passare una legge liberticida nell’indifferenza generale, e lo stesso facciamo oggi di fronte allo stesso tentativo, della stessa lobby. In piedi, in silenzio, in piazza, diremo che niente potrà zittirci. Neanche una legge inutile e ingiusta #restiamoliberi» (il Timone).