Resta nelle mani dell’esercito nel Myanmar la cattedrale di Cristo Re
Era stata attaccata a fine novembre e da allora il vescovo e tutti i religiosi sono stati costretti a rifugiarsi in altre parrocchie
Nel Myanmar è tuttora nelle mani dell’esercito, occupata da una cinquantina di soldati, la cattedrale di Cristo Re di Loikaw, capitale dello stato Kayah, teatro di scontro tra i militari governativi e le truppe della resistenza guidate dalla Karenni Nationalities Defense Force che stanno combattendo per riprendere il controllo della città. La cattedrale era stata attaccata e occupata il 26 novembre costringendo il giorno successivo il vescovo, monsignor Celso Ba Shwe, dieci sacerdoti, 16 religiosi e diversi impiegati, in tutto 82 persone, a mettersi al sicuro. I bombardamenti hanno inflitto seri danni alla chiesa e al Centro pastorale, che per mesi avevano dato rifugio a tanti sfollati, la maggior parte dei quali sono stati messi in salvo dai religiosi. Tornato indietro per recuperare dei documenti, monsignor Celso Ba Shwe ha potuto constatare l’entità dei danni. Con sgomento ha visto inoltre segni efferati di dissacrazione e di devastazione totali. Fonti dell’agenzia di stampa AsiaNews inoltre sostengono che delle donne sono state stuprate, i loro corpi dilaniati sono stati rinvenuti nei pressi della cattedrale. Anche 26 delle 41 parrocchie della diocesi di Loikaw sono state del tutto abbandonate. Dal 27 novembre il vescovo e una parte dei sacerdoti hanno trovato rifugio in una parrocchia della diocesi lontana dalla città. Altri si sono rifugiati in alcune parrocchie delle vicine diocesi di Pekhon e Taunggyi. La città di Loikaw ha una importanza strategica ed è per questo che i militari governativi hanno deciso di impadronirsi della vasta struttura che comprende oltre alla chiesa e al centro pastorale anche le abitazioni del vescovo e dei sacerdoti e un ospedale. Invano monsignor Shwe e i sacerdoti avevano cercato di dissuadere i generali dal prendere possesso della chiesa invocando l’importanza dei siti religiosi.