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Islam

Resta in carcere il cristiano accusato di blasfemia in Pakistan nel 2022

Era stato arrestato nel novembre del 2022 con l’accusa di aver condiviso immagini sacrileghe di Maometto su WhatsApp e Facebook

 

L’agenzia Fides comunica che Ishtiaq Saleem, cristiano, accusato di blasfemia il 29 novembre scorso in Pakistan da Muhammad Imran, è tuttora in carcere e che né il suo avvocato né i suoi famigliari hanno ottenuto il permesso di fargli visita. Ishtiaq Saleem ha 31 anni, fa l’operatore ecologico, è sposato e ha un figlio. La sua colpa sarebbe di aver condiviso sul suo cellulare delle immagini sacrileghe del profeta Maometto, forse corredate da un testo in arabo, pubblicate su WhatsApp e su Facebook. Saleem però è analfabeta e sostiene di non essersi reso conto del significato delle immagini che ha condiviso. “Mio figlio è una persona sensibile e non ha mai commesso atti del genere – lo difende il padre, Saleem Masih – io gli credo quando afferma che qualcuno ha pubblicato le immagini sacrileghe su un gruppo social che inavvertitamente sono finite sul suo cellulare. Ma non le ha pubblicate lui né le ha condivise da qualche parte. Non si era neanche accorto che fossero sul suo cellulare finché non è stato arrestato”. Masih inoltre teme per la sicurezza della sua famiglia perché loro vivono in un quartiere di Islamabad abitato sia da Cristiani che da Musulmani: “La notizia – aveva dichiarato nei giorni successivi all’arresto – si è diffusa e non so come reagiranno i nostri vicini e i gruppi religiosi”. Le accuse contro di lui dell’Agenzia investigativa federale contro i crimini informatici sono gravi: azioni di disprezzo nei confronti di Maometto, punibili con la pena di morte; profanazione del Corano, punibile con l’ergastolo e una sanzione; atti deliberati e malevoli intesi a offendere i sentimenti religiosi, punibili con una sanzione e fino a dieci anni di carcere.