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EDITORIALE

Renzi è un conservatore della vecchia sinistra

Il leader Pd non rottama l'ideologia. Sulle coppie di fatto, la sua linea esprime una perfetta continuità con il passato radicale della sinistra italiana. Perché dopo il comunismo alla sinistra è rimasto solo l'impegno contro la religione.

Editoriali 06_01_2014
Unioni Civili

Nonostante la svolta generazionale, Matteo Renzi ha iniziato non da innovatore ma da conservatore. Conservatore della tradizionale ideologia radicale della sinistra italiana. Appena diventato segretario, infatti, ha proposto le unioni civili. Non aumenti salariali, misure per la riduzione del cuneo fiscale, aiuti per le famiglie dei lavoratori, maggiori garanzie per la tutela del posto di lavoro, aumento delle pensioni minime, patrimoniale per i ricchi … ma il riconoscimento delle unioni civili. Con ciò si è dimostrato perfettamente allineato con l’ideologia del progressismo borghese di sinistra. Ha rottamato D’Alema, Bersani ed ora anche Fassina, ma non ha rottamato le loro idee sui temi etici, dato che essi sarebbero perfettamente d’accordo con lui sulle unioni civili.

Qui non c’è frattura: la storia della sinistra italiana continua. Da tempo il suo impegno contro la religione è diventato impegno contro la famiglia, gli unici beni – Gesù Cristo e la famiglia, intendo – che i lavoratori avessero e tuttora abbiano. Dell’ideologia della sinistra italiana non è rimasto in piedi quasi più niente. Berlinguer aveva già detto che la forza propulsiva della rivoluzione d’ottobre si era arrestata, Lama aveva accettato il blocco della scala mobile, Napolitano nel 1968 si rimangiò le posizioni espresse nel 1956 ed ora Renzi darà ragione a Marchionne contro la Camusso. Del resto i giovani che fanno parte della sua segreteria e che si incontrano alle sette di mattina per dare il senso del cambio generazionale, sono psicologicamente fuori di questi schemi. Ma non da quelli su vita e famiglia, su questo non viene nessun contrordine compagni. Renzi è un’ulteriore conferma della lettura che Augusto Del Noce ha dato della sinistra italiana. Due punti soprattutto la confermano.

Dicono che Renzi sia cattolico. Non lo so. Oggi è così difficile riconoscere chi lo sia e chi no. Dicono che anche Letta sia cattolico. Anche questo non lo so. So però che ci sono tutte le condizioni perché nuovamente due cattolici diventino i padri di una legge distruttiva della famiglia. Ne abbiamo viste altre in passato, ma non ci siamo ancora abituati fino in fondo e la cosa continuerebbe a stupirci. Del Noce aveva visto lungo quando si occupava de “il cattolico comunista”. Certo, Franco Rodano era un gigante rispetto a Letta, ma la linea, ancorché indebolitasi come tutto del resto nella nostra società dell’apparenza, è sempre quella.

Appena Renzi ha fatto l’annuncio del progetto sulle unioni civili ha trovato l’appoggio di Forza Italia. Da quando la sinistra italiana – diceva Del Noce – ha smesso di predicare la rivoluzione (non so di preciso quando questo sia avvenuto, molti dicono con Gramsci, ma è certo che sia avvenuto) si è incontrata con il progressismo liberale della borghesia italiana. Egli non conosceva né Bondi né Galan, ma parlava già allora anche di Bondi e di Galan. E su questo sta succedendo un curioso paradosso. Nel vecchio Pdl gli Alfaniani avevano in mano la linea del partito su questi temi. Grazie alle Roccella, ai Sacconi, ai Quagliariello, ai Calabrò e ai Giovanardi il Pdl aveva sgarrato poco, il meno possibile. La resistenza al progressismo radicale aveva tenuto. È poi accaduto che costoro abbiano abbandonato Forza Italia per sostenere il governo Letta. Governo Letta che ora si prepara ad accogliere la proposta Renzi sulle unioni civili. Nel frattempo la linea in Forza Italia su questi temi è stata lasciata ai Capezzone. Cosa impedirà a Forza Italia di accordarsi con Renzi non solo sulla legge elettorale ma anche sulle unioni civili?

Le cose si mettono male per gli Alfaniani che, dentro Forza Italia avrebbero potuto contare molto nell’opporre tutto il partito alla proposta Renzi, aiutati dal fatto di essere all’opposizione del governo Letta e di avere in mano la linea sui temi etici, e che invece ora si trovano a scegliere tra la stabilità e le riforme istituzionali da un lato e le unioni civili dall’altro. Queste ultime, come tutti sanno, sono la porta aperta al matrimonio omosessuale e, quindi, alla possibilità di avere figli con concepimento in vitro, banche del seme e utero in affitto. Renzi, da buon conservatore della tattica della sinistra oltre che della sua ideologia dei non valori, questo non lo dice e parla solo di civiltà e di diritti, ma la Lorenzin o Lupi sanno bene come stanno le cose.