Regno Unito, dicono no ai dogmi Lgbt: insegnanti licenziati
Ascolta la versione audio dell'articolo
Joshua Sutcliffe, un insegnante cristiano di 33 anni, viene licenziato per essersi rifiutato di usare i pronomi femminili con un alunno maschio che si sente femmina. Licenziato anche Ben Dybowski, che in un seminario per docenti dice che il matrimonio è solo tra uomo e donna e la vita inizia dal concepimento.
Nonostante le frequenti dichiarazioni e l’impegno del primo ministro Rishi Sunak, di diversi altri importanti esponenti del governo inglese, come il ministro agli Interni Suella Braveman e il ministro per l’Eguaglianza Kemi Badenoch e della Commissione inglese per i diritti umani, a difesa del sesso biologico, le ultime settimane hanno visto diversi casi di insegnanti licenziati a causa della tirannia del transessualismo e dell'ideologia Lgbt in generale. Insegnanti colpevoli di essere cristiani e di non rinunciare alle proprie convinzioni bibliche, alle evidenze biologiche, all’uso della ragione né disponibili a farsi omologare dal politicamente corretto.
È dello scorso 24 maggio la decisione contro un insegnante cristiano di 33 anni che è stato bandito dalla professione, dopo aver “sbagliato nell’uso di un pronome” verso un alunno maschio che pretendeva di essere trattato come una femmina in una scuola dell’Oxfordshire. Joshua Sutcliffe, questo il nome dell’insegnante, è stato licenziato in quanto non avrebbe trattato uno studente con “dignità e rispetto” perché, come ha stabilito l’Autorità per la regolamentazione dell’insegnamento (Tra), non ha protetto il benessere dell’alunno rifiutando di usare i suoi pronomi preferiti, né ha mostrato un “minimo livello di dispiacere o rimorso per l’accaduto”.
Il fatto risale al 2017 quando l’ex insegnante di matematica era stato sospeso dalla Cherwell School dopo aver ammesso di non aver usato i pronomi preferiti dall’alunno. Nel novembre 2019 Sutcliffe era stato denunciato in un’altra scuola - la St. Aloysius, a nord di Londra - per le stesse ragioni e anche per aver violato le regole di buona condotta: in questo caso aveva pure espresso le sue opinioni personali contrarie al cosiddetto matrimonio omosessuale. Sutcliffe potrà chiedere la rimozione del divieto nel 2025, ma nel frattempo, con il sostegno del Christian Legal Centre di Londra, sta preparando il ricorso contro la decisione dell’Autorità per la regolamentazione dell’insegnamento e il suo licenziamento. A tutti è noto infatti come, oltre alla passione per l’insegnamento, Joshua sia appassionato nel condividere la buona notizia di Gesù Cristo e degli insegnamenti evangelici, spesso espressa attraverso la predicazione di strada o caricando filmati su YouTube.
A seguito del licenziamento, Sutcliffe ha dichiarato di rifiutare di scusarsi per non aver voluto “indottrinare i bambini di tutto il Paese ad inchinarsi davanti alla bandiera del Pride”. E si dispiace del fatto che, se le convinzioni cristiane vengono sollevate o espresse in classe, si rischia di “vedere la propria carriera e la propria vita distrutte. Sono stato vittima di bullismo, di persecuzioni e ogni parte della mia vita è stata esaminata per aver espresso le mie convinzioni e la verità biologica [...] questo caso non ha riguardato la mia capacità di insegnare, ma il mio essere cristiano e il mio credere nel Vangelo e nella Signoria di Gesù Cristo”.
L’amministratore delegato del Christian Legal Centre, Andrea Williams, ha sottolineato come “questa decisione invia un chiaro messaggio: gli insegnanti cristiani non possono più esprimere il loro credo nella professione di insegnante. Se lo fanno, saranno cacciati e non potranno più essere presenti in classe”.
Qualche giorno prima, il 13 maggio, era stata la volta di un altro insegnante - stavolta in una scuola della diocesi anglicana di Llandaff a Cardiff, in Galles - dopo aver condiviso le sue convinzioni sul matrimonio durante un seminario di formazione del personale. Durante una sessione aperta a domande e risposte, Ben Dybowski ha chiesto se le sue convinzioni, fondate sull’insegnamento biblico e biologico che il matrimonio è tra un uomo e una donna e che la vita inizia dal concepimento, fossero considerate discriminatorie. Ebbene, nonostante gli altri partecipanti al seminario avessero assicurato che si trattava di uno “spazio sicuro e che era incoraggiato a parlare liberamente”, il giorno dopo è stato licenziato. L’ennesimo attacco al cristianesimo e “un affronto alla libertà di parola e di pensiero”, insomma. Pur avendo sottoposto il suo caso all’Education Workforce Council, che regolamenta e tutela gli insegnanti in Galles, il professor Dybowski teme che questo episodio possa porre fine alla sua carriera di insegnante. Un’ingiustizia inqualificabile, dunque. Il seminario era gestito dalla responsabile delle politiche scolastiche, Ele Hicks, che si descrive come “attivista bisessuale e paladina del cambiamento” e si pregia di far parte della chiacchierata e pericolosa lobby Stonewall, combattuta dai governi conservatori del Regno Unito dal 2021.
Durante l’accesa riunione che ne ha determinato il licenziamento, il signor Dybowski sostiene che il signor Belli, uno dei responsabili della scuola, abbia affermato che, pur essendo libero di avere opinioni cristiane conservatrici, non potesse esprimerle perché andavano contro la politica scolastica. Toby Young, segretario generale della Free Speech Union, ha dichiarato al Daily Mail che “il modo in cui Ben è stato trattato è scandaloso […], tra l’altro la discriminazione basata sulla religione o sulle convinzioni personali viola l’Equality Act”.
Due fatti tra i tanti che in questi ultimi anni si moltiplicano nel Regno Unito e che rischiano di moltiplicarsi anche in Scozia. Qui, dopo la nomina a primo ministro del musulmano e pro transgender Humza Yousaf, il suo governo e la maggioranza che lo sostiene hanno bocciato una risoluzione, sostenuta da tutti i leader religiosi scozzesi, nella quale si chiedeva rispetto e tutela della libertà religiosa per i singoli e le chiese.