Reggio Emilia, Protocollo contro l'"omotransnegatività"
E' stato firmato un Protocollo contro l'"omotransnegatività" da parte del comune, della provincia, dell'università, dei nidi di Reggio Emilia e di altri enti pubblici.
Il 19 aprile scorso è stato firmato nella Sala del Tricolore a Reggio Emilia il Protocollo operativo contro l’omotransnegatività da parte del Comune di Reggio, dell’Arcigay Gioconda, dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, dell’Ufficio scolastico di Reggio Emilia, del Tribunale di Reggio Emilia, della Provincia di Reggio Emilia, dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, dell’Istituzione Scuole e Nidi dell’Infanzia di Reggio Emilia, della Fondazione per lo Sport, della Fondazione Mondinsieme, degli Istituti Penali Di Reggio Emilia – C.C. C.R.
Il Protocollo prevede “l’adozione di un linguaggio inclusivo” negli atti pubblici; per gli studenti universitari che stanno “cambiando sesso” la possibilità di adottare già il futuro nuovo nome nei documenti amministrativi; l’indottrinamento gender sin dall’asilo nido. In sintesi il Protocollo si sostanzia in un prono asservimento all’ideologia LGBT.
Alberto Nicolini, presidente dell’Arcigay Gioconda, si pone “una domanda: perché Reggio Emilia sì, e Scandiano no? Perché chi abita a Castelnovo Monti, a Piacenza, a Imola non può avere accesso alle stesse buone pratiche? Ecco, con questa firma ci ricordiamo ancora una volta di quanto ci serva la legge regionale contro le discriminazioni Lgbti scandalosamente arenata per giochi ideologici fatti sulla nostra pelle. È tempo di legge, e oggi lo dice Reggio Emilia tutta”.
Ecco dunque che questo Protocollo è stato studiato anche per far pressione sulla Regione al fine di veder varata una norma iniqua come quella sull’omotransnegatività, termine della neolingua ideologica.