IL CASO STRAUSS-KAHN
Quell'intreccio perverso fra sesso, potere e media
Il capo dell'FMI agli arresti per tentato stupro. E forse non è la prima volta.
Un morboso delirio di onnipotenza
per sfuggire a una vita inautentica?
Attualità
17_05_2011
La vicenda del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, esponente di punta del Partito Socialista Francese e (ex) probabile avversario di Sarkozy alle prossime elezioni presidenziali francesi, suscita diversi pensieri.
Il primo, e forse più banale, è questo: per mesi ci hanno spiegato che i (presunti) comportamenti sessuali del nostro Presidente del Consiglio costituivano una vergogna davanti a tutto il mondo. Ora, tanto per restare in Francia, il sospetto violentatore di cameriere (e giornaliste, e collaboratrici...), lo scambista, il sado-masochista Strauss-Khan fa buona compagnia al parlamentare europeo pedofilo-confesso Cohn Bendit, o al ministro sospetto-pedofilo-confesso Frédéric Mitterand, nipote di Francois, a sua volta (pare) sessuomane e adultero, come (pare) Giscard d'Estaing e Chirac. Potremmo anche spostarci in Inghilterra, dove troveremmo l'adultera (ma tanto, tanto buona...) lady D e i sospetti pedofili Blair e Brown; oppure in Belgio, dove la famiglia reale pare connessa in qualche modo all'orribile affare Doutroux. E Clinton, il cui nome è ormai definitivamente associato alla stagista Lewinsky? E Kennedy? Sarebbe il caso di smetterla con questo falso ed ipocrita moralismo ad uso elettorale, che trascina nel degrado anche la morale.
Una seconda riflessione: qual è la connessione tra la sessualità nevrotica e il potere? È risaputo che la sessualità, tanto più se trasgressiva, oscura, proibita, ha una funzione ansiolitica ed antidepressiva: l'eccitazione, amplificata dalla situazione scabrosa, fornisce una inebriante sensazione di onnipotenza, di sicurezza, di assertività. È ciò che accade, per fare un esempio, ai tanti padri di famiglia che fanno ricorso alla prostituzione: è evidente che non sono semplicemente alla ricerca di un piacere sessuale, ma di ben altro, che il piacere sessuale li illude di trovare. Potrebbe essere questa la chiave per spiegare questi comportamenti sessuali nevrotici in uomini tanto potenti? Potrebbe essere l'illusoria via di fuga da una vita inautentica, eccessivamente faticosa, poco umana? Potrebbe, anche se, a tali livelli, la psicologia rischia di essere solo uno dei fattori in gioco. Diversi commentatori hanno infatti ventilato che Monica Lewinsky fosse una “trappola al miele” per Clinton, e che dietro agli episodi di pedofilia in Belgio e in Inghilterra ci siano circoli esoterici tanto potenti quanto esclusivi, la cui affiliazione richiederebbe rituali particolarmente efferati come iniziazione. Certo, un “si dice...” è troppo poco per giustificare trame, annodare fili. Ma quanto poco sappiamo degli equilibri politici internazionali, dei rapporti trai vari poteri... Siamo convinti di vivere in un mondo democratico, nel quale il potere è del popolo e i potenti ne sono rappresentanti; ma davvero il popolo è rappresentato da tali potenti?
Infine, purtroppo, va rilevato il compiacimento morboso dei media nel raccontare il dettaglio morboso, il particolare raccapricciante, l'elemento conturbante. Per informare, ovvio; per denunciare, certo. Forse, più semplicemente, per vendere. Resta però la sgradevole sensazione che i mezzi d'informazione si rendano, in questo modo, complici; che moltiplichino lo stupro, l'aggressione, l'adulterio continuando ad utilizzare corpi e anime per suscitare forti emozioni nelle persone. Anni fa il cardinale Caffarra, commentando la teologia del corpo di Giovanni Paolo II, commentava che il pudore è la nostra difesa contro la concupiscenza altrui. Perché i media, nel denunciare l'impudicizia (vera o presunta) dei potenti, non danno esempio di pudore? È davvero così bene considerare le altre persone come nostri fratelli e sorelle, belli preziosi e fragili come boccioli di fiori, dei quali Dio ci ha fatto dono perché potessimo realizzarci, anziché come oggetti dei quali disporre a nostro piacimento (sessualmente o giornalisticamente)?