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A scuola

Quella direttiva statale pro-trans

Una ragazza a scuola ottiene il permesso di essere chiamata con un nome maschile. Il padre non ne sa nulla  a causa di una direttiva statale che lo permette.

Gender Watch 18_07_2025

Siamo nel New Jersey. Nel 2023 la figlia di Christin Heaps chiese ad un consulente della Delaware Valley Regional High School di poter essere chiamata a scuola con un nome maschile e con pronomi maschili. Questa richiesta non fu mai resa nota al padre che ne venne a conoscenza solo per caso. Quest’ultimo, allora, chiese alla scuola di chiamare la figlia con il proprio nome e usando i pronomi corretti.

La scuola si rifiutò citando la direttiva statale pro-trans del 2018 che afferma che non è necessario il benestare dei genitori per affermare l’”identità di genere” degli studenti. Il padre per tutta risposta ha ritirato la figlia della scuola ed ha ingaggiato una battaglia legale contro questa direttiva.

Alliance Defending Freedom (ADF) sostiene Heaps nel caso. La difesa si è avvalsa anche di una  memoria amicus curiae  sottoscritta dal Montana e a cui si uniscono altri 21 stati: i procuratori generali di Alabama, Alaska, Arkansas, Florida, Georgia, Idaho, Indiana, Kansas, Louisiana, Mississippi, Missouri, Nebraska, North Dakota, Ohio, Oklahoma, South Carolina, South Dakota, Texas, Utah, Virginia, West Virginia e la legislatura dell'Arizona.