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A carte scoperte

Quella copertina dell’Espresso

L’ultimo numero dell’Espresso mostra in copertina una donna con i seni amputati, la barba e in stato di gravidanza. Sul pancione c’è scritto: «La diversità è ricchezza». Uno spot al Ddl Zan nella Giornata contro l’omofobia.

Gender Watch 17_05_2021

L’ultimo numero dell’Espresso mostra in copertina una donna con i seni amputati, la barba e in stato di gravidanza. Insomma una donna trans in dolce attesa. Sul pancione c’è scritto: «La diversità è ricchezza». L’Espresso dichiara che si tratta di un «omaggio a lunedì 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia». Al suo interno anche servizi a sostegno del Ddl Zan.

Due brevi riflessioni. La diversità non è sempre ricchezza. Sono una ricchezza le diversità naturali – maschio/femmina, pelle bianca/nera, etc. – ma non quelle contro natura, ossia contro l’orientamento propria della natura umana (concetto metafisico, non fisico), come l’omosessualità e la transessualità. Vi sono tante condotte e condizioni diverse dalla massa, ma non per questo a priori sono moralmente accettabili.

Seconda riflessione. Se la diversità è ricchezza non ci dovrebbe essere nessun Ddl Zan che intende mettere dietro le sbarre chi la pensa in modo diverso. Chi non si allinea al pensiero unico, chi devia dal seminato è un criminale, non certo una persona custode di un bene che potrà arricchire gli altri. Per l’Espresso al pari degli attivisti LGBT solo alcune diversità sono ricchezze, non certo ad esempio i cattolici che vogliono difendere la famiglia naturale.