Quattro amici
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Mc 2, 3-5
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Mc 2, 3-5
Incontrando un uomo come Gesù, nasce l’audacia di portargli il nostro male perché ci salvi. Ieri l’audacia del lebbroso, oggi quella dei quattro amici che trasportano il paralitico fin sul tetto della casa, fanno un’apertura e lo calano giù tra la folla, in mezzo alla stanza dove si trova Gesù. Questi vogliono proprio il miracolo! Gesù lo fa, a tutto tondo, ma prima viene l’anima. Ci disturba forse? Se il corpo è guarito e l’anima rimane ancora ferita, come è possibile continuare a vivere? Essere liberati dall’estraneità e dall’opposizione a Dio è vera salvezza. L’uomo interamente guarito torna a camminare a testa alta.