LA GIORNATA
Quadro politico in rapido movimento
La Confindustria lancia Tremonti, l'Udc propone il proprio ingresso nella maggioranza, ma senza Berlusconi.
Attualità
24_01_2011
Giornata di grandi manovre per la politica italiana. Mentre in Parlamento è atteso l’inizio del dibattito su due mozioni di sfiducia al ministro della Cultura Sandro Bondi e si profila anche un passaggio decisivo per la riforma del federalismo fiscale con l’incontro tra governo e comuni, sul versante più prettamente politico si registra un frenetico movimento.
Ieri è stato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a lanciare un primo sasso giudicando «insufficienti» gli ultimi sei mesi di governo sul fronte della politica economica. Con evidente riferimento alle questioni extra-politiche che da mesi attirano l’attenzione dei media e degli interventi politici, la Marcegaglia ha detto che «l'Italia deve concentrarsi sulla crescita, tornare a produrre benessere per le persone, invece c'è una totale disattenzione. Si parla di tutto tranne che di questo». E poi lancia Giulio Tremonti presidente del Consiglio, ma avvertendo che «un nuovo primo ministro deve avere la maggioranza in Parlamento e deve essere indicato dagli elettori».
Chi non vorrebbe passare dalle elezioni è il Terzo Polo che, prima con Gianfranco Fini ha chiesto le dimissioni di Berlusconi, e poi con Pierferdinando Casini ha lanciato la proposta di un governo che affiancherebbe almeno l’Udc alla maggioranza Pdl-Lega, ma senza l’attuale presidente del Consiglio.
Per ora il PdL fa quadrato attorno a Berlusconi, e il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto respinge al mittente le richieste del presidente della Camera: «Fini, avendo chiesto le dimissioni di Berlusconi, dimostra di non essere affatto super partes, e di conseguenza deve essere lui a dimettersi da presidente della Camera e a condurre a viso aperto la sua battaglia politica senza godere di una posizione istituzionale che di per sé invece lo pone al di sopra delle parti». Cicchitto si oppone anche all'idea di un governo tecnico. «A compimento dell'operazione mediatico-giudiziaria c'è chi comincia a riproporre il governo tecnico e di responsabilità, al quale accenna anche Veltroni, ma non si capisce come sia possibile fare un governo contro il Pdl e la Lega». Secondo Cicchitto quindi «l'unica via alternativa a questo governo, che invece ci auguriamo possa continuare a governare, sono le elezioni anticipate».
A Casini hanno risposto invece il ministro Gianfranco Rotondi e il capogruppo PdL al Senato, Maurizio Gasparri, secondo cui c’è apertura al confronto «ma non si può prescindere dalla guida di Berlusconi».