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COSTUME

Porn for President

Continua la riproposizione di attrici porno in politica. L'ultimo esempio viene dal Canada, ma anche da noi c'è chi vorebbe riproporre l'esperimento Cicciolina. E siccome presto dovremo eleggere un nuovo capo dello Stato, ecco una possibile candidatura.

Cultura 26_05_2014
Onorevole Cicciolina

Come definireste una che facesse sesso a richiesta con chicchessia purché a pagamento? Bene, in qualunque modo la definiate guardatevi dal disprezzarla perché il mestiere è ormai sdoganato e, dunque, degno di ogni rispetto e dignità, non ultima quella di guidare i nostri destini.

A suo tempo il solito Pannella candidò nelle sue liste l’ungherese Ilona Staller, in arte Cicciolina, e moltissimi la votarono, tant’è che fu deputata della Repubblica italiana. Il mestiere lo faceva non sul marciapiede ma al cinema (c.d. «a luci rosse») e nei night. All’epoca, un editorialista del quotidiano «La Nazione» andò ad assistere a un suo spettacolo e, dopo averla vista orinare sul pubblico plaudente, firmò un indignato pezzo in prima pagina di sole quattro righe. Ma ormai era fatta e le colleghe della neodeputata depositarono alla procura il progetto di un Partito dell’Amore, che pubblicizzavano in Piazza Montecitorio a seno nudo.

Il programma era in stile, giacché uno porta in politica quella che è la sua esperienza professionale: preservativi gratis e di Stato, sale pubbliche per accoppiamenti à la sans façon, pornografia in tivù anche in prime time. Poi la stella della Staller lentamente si eclissò e la diva sposò l’artista americano Jeff Koons, che si affrettò a immortalarne le grazie più recondite in opere di respiro internazionale. Com’è noto, la felice unione finì in tribunale, con tanto di figlio conteso.

In Italia il posto rimasto vacante nell’immaginario fu subito occupato da Moana Pozzi, che però morì giovane. La sua vicenda divenne un film “normale” interpretato da Violante Placido, onde evitare -non sia mai - che se ne perdesse la memoria. Ora circola nelle sale il biopic su Linda Lovelace, leggendaria interprete di Gola profonda, vero bestseller cinematografico ancora portato a esempio di come si possa fare un sacco di soldi con un investimento risibile. La Lovelace morì, pentita, in un incidente stradale e il suo ruolo è toccato all’attrice Amanda Seyfreid, la quale, intervistata, ha dichiarato che si è così vergognata nelle scene di nudo da essere corsa a coprire gli occhi di suo padre durante la proiezione della «prima». Così che suo padre, poveretto, sarà l’unico al mondo a non aver visto la figlia nuda e impegnata in amplessi.

Il che ci riporta al primo rigo del presente articolo. Ormai un’attrice cinematografica deve esibirsi come mamma l’ha fatta mentre ansima avvinghiata a un collega altrettanto deshabillé. Le scene hot, con colonna sonora di grugniti e schiocchi, sono perfettamente inutili dal punto di vista della trama, ma i registi, chissà perché, rimangono convinti che servano ad attirare spettatori paganti. Forse ciò sarà stato vero ai tempi di Deep throat (il già citato Gola profonda), ma oggi roba ben più esplicita è gratuitamente fruibile in internet, perciò a un regista davvero intelligente converrebbe ritornare al manzoniano «…la sventurata rispose», perché ormai la gente al cinema vuol vedere un film, non pornografia di contorno e che con la storia non c’entra nulla.

Tuttavia, la patetica riproposizione dell’attrice porno in politica non demorde. Infatti, ecco una canadese, Nikki Benz, candidata sindaco di Toronto. Dice «Il Giornale» del 24 maggio u.s. che «vanta» una filmografia di oltre duecento opere, quantunque abbia solo trentadue anni. Artista precoce, dunque. Solo che, quando nella vita hai fatto solo una cosa e sempre quella, se ti butti in politica non ci si può aspettare da te molta fantasia.

Infatti, che cosa propugna la Benz? Una «giornata nazionale della masturbazione», che sarà di ferie onde permettere ai cittadini di dilettarsi ventiquattr’ore senza un capufficio che li interrompa. Non ridete, ricordatevi che Cicciolina in Parlamento ci entrò alla grande, e non è che avesse idee politiche granché diverse. Di voti la Nikki ne avrebbe, dal momento che, sullo stesso numero di quotidiano, Massimiliano Parente invoca la discesa in campo (politico) di Sasha Grey, ex pornostar riciclatasi in romanziera (secondo l’articolista «ha scritto un romanzo più bello di tutti quelli candidati allo Strega»), seguendo il filone della pluripremiata Diablo Cody, ex spogliarellista divenuta sceneggiatrice cinematografica (è suo il film antiabortista Juno).

Ma, ripetiamo, c’è poco da sorridere. Parafrasando un titolo di Lenin, il libertinismo è la fase suprema del liberalismo. Se non c’è altra vita all’infuori di questa, allora soldi&sesso sono tutto. Il sesso è il godimento supremo e i soldi servono a procurarselo. Di conseguenza, contraccezione, aborto, divorzio, convivenze protempore eccetera sono strutturali e irrinunciabili. Chi crede nel Regno dei Cieli si sottopone alla disciplina necessaria per andarci. Chi non ci crede, non si vede perché non debba fare quel che gli pare. Malattie, perdite, morte? Prima o poi la Scienza ovvierà. Nel frattempo, basta non pensarci e togliere dalla visuale quelli che ci cadono. Ma torniamo alla politica. Tra breve si dovrà pensare a un nuovo presidente. Perché non Rocco Siffredi? Anche Reagan era un attore…