Pisapia si mette sotto il lenzuolo. Così sogna meglio
Duecento milanesi sabato pomeriggio si portati da casa un lenzuolo bianco e si sono stesi ordinatamente al centro della Galleria Vittorio Emanuele. Perché? Per “sensibilizzare” sugli ultimi migranti annegati tra la Libia e la Sicilia e, come ha detto il sindaco di sinistra Pisapia, per tornare all’operazione Mare Nostrum.
Non c’è bojata americana che non venga immediatamente importata dagli orfanelli di Marx tramutatisi in “libertari”. Dopo i secchi di doccia gelata, ovviamente “per sensibilizzare”, ora c’è il flash-mob. O forse c’era anche prima, ma sempre dal solito posto proviene. Così, invitati da Radio Popolare, duecento milanesi sabato pomeriggio si portati da casa un lenzuolo bianco e si sono stesi ordinatamente al centro della Galleria Vittorio Emanuele ricoprendosi a mo’ di obitorio.
Perché? Per “sensibilizzare” sugli ultimi migranti annegati tra la Libia e la Sicilia. Mentre la radio mandava in onda il suggestivo brano “Pizzica dello scafista” (però!) dell’altrettanto celebre (?) Med Free Orkestra. Suppongo che il nome voglia dire Mediterraneo Libero. La kappa nell’orchestra e il ballo tarantato immaginiamo siano un peana alla famosa società multietnica vista in tivù a Manhattan, ma che qui da noi vuol dire solo mezzo maghrebina e mezzo nomade. Ma vabbe’, ognuno ha diritto di passare i pomeriggi come meglio gli aggrada. Leggo sui giornali che a fingersi cadaveri c’erano anche rappresentanti dell’amministrazione comunale (immaginiamo di che parte) e della Cgil (e te pareva). A cosa miri detta “sensibilizzazione” l’ha detto francamente il sindaco Pisapia: «Bisogna immediatamente tornare alla missione di salvataggio Mare Nostrum». Ma sì, torniamoci. E con quali soldi? Semplice: «Finanziandola con la riduzione delle spese militari, che solo per gli aerei F35 vede un previsionale di spesa e bla bla bla».
Vabbe’, come la pensano gli arancioni si sapeva. Si sapeva anche della loro propensione all’ossessività sui soliti due o tre temi (la fantasia al potere diventa sempre tanto potere con zero fantasia). La giunta milanese, come è noto, è un puro effetto del famigerato doppio turno alle elezioni, con i centrodestri che a votare due volte consecutive non vanno, mentre i centrosinistri ci andrebbero pure tutti i giorni e anche di notte. Il “moderato”, si sa, vota per eleggere chi amministri al posto suo; per il politicizzato, invece, la politica è religione e i suoi riti sono per lui questioni di vita o di morte. Questo lo sanno anche i politici di centrodestra, ma quando patteggiano “riforme” non c’è una volta che non chinino il capo su questo fondamentale punto. Ma torniamo al sindaco di tutti i milanesi ancorché scelto da alcuni.
Ridurre le spese militari mentre l’Isis da poche centinaia di chilometri ci minaccia? Si ha un bel dare dei fanatici, barbari, tagliagole eccetera a quelli del Califfato, ma se c’è una cosa certa è che non sono stupidi. Sanno perfettamente chi comanda in Europa e come la pensa chi comanda in Italia. Mandare a morire qualche centinaio di disgraziati in pieno inverno e col mare forza otto è per loro non una perdita, ma un guadagno. Quanto conti per loro la vita umana è cosa nota: i trafficanti di uomini, quando mettono la gente sui gommoni, hanno già incassato e chissenefrega della fine che detta gente farà. Annegano? Meglio. L’opinione pubblica italiana, debitamente “sensibilizzata” da flash-mob, secchiate gelide, appelli alla radio e tarantelle, provvederà a ripristinare lo svuota-Africa a spese del contribuente.
Il sanguinoso attentato madrileno della stazione ferroviaria di Atocha, si ricorderà, fu un capolavoro politico del terrorismo jihadista: sconvolti e tremebondi gli spagnoli votarono subito per Zapatero, il quale immediatamente ritirò il contingente militare spagnolo dall’Afghanistan. La Spagna zapateriana venne subito immersa nel più plumbeo relativismo anticlericale e politically correct, e pure questo effetto collaterale tornò utile ai propagandisti del jihad, i quali sostengono che l’Occidente è marcio e solo l’Islam della sharìa è la soluzione. Un’Italia che non riesce da anni a farsi restituire due marò dall’India dovrebbe ridurre le sue spese militari con l’Isis alle porte? Ma si rendono conto i buonisti nostrani che molto probabilmente il Califfato conta proprio su di loro come quinta colonna?
Boh, forse sì, chi può dirlo? Ma questo è pensar male, e a pensar male si fa peccato. Anche perché, a furia di pensare male, la mente può correre alle intercettazioni romane in cui si sente uno gioire per i soldi che gli andranno in tasca con l’aumento delle ondate migratorie. Pisapia, gran brava persona, è di sicuro emotivamente coinvolto da quei poveri morti in mare, tuttavia da un rappresentante delle istituzioni ci si aspetterebbe un commento diverso da quello della nonna. Politico, non sentimentale.