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MILANO

Pisapia si mette sotto il lenzuolo. Così sogna meglio

Duecento milanesi sabato pomeriggio si portati da casa un lenzuolo bianco e si sono stesi ordinatamente al centro della Galleria Vittorio Emanuele. Perché? Per “sensibilizzare” sugli ultimi migranti annegati tra la Libia e la Sicilia e, come ha detto il sindaco di sinistra Pisapia, per tornare all’operazione Mare Nostrum. 

Politica 17_02_2015
Giuliano Pisapia, sindaco di Milano

Non c’è bojata americana che non venga immediatamente importata dagli orfanelli di Marx tramutatisi in “libertari”. Dopo i secchi di doccia gelata, ovviamente “per sensibilizzare”, ora c’è il flash-mob. O forse c’era anche prima, ma sempre dal solito posto proviene. Così, invitati da Radio Popolare, duecento milanesi sabato pomeriggio si portati da casa un lenzuolo bianco e si sono stesi ordinatamente al centro della Galleria Vittorio Emanuele ricoprendosi a mo’ di obitorio. 

Perché? Per “sensibilizzare” sugli ultimi migranti annegati tra la Libia e la Sicilia. Mentre la radio mandava in onda il suggestivo brano “Pizzica dello scafista” (però!) dell’altrettanto celebre (?) Med Free Orkestra. Suppongo che il nome voglia dire Mediterraneo Libero. La kappa nell’orchestra e il ballo tarantato immaginiamo siano un peana alla famosa società multietnica vista in tivù a Manhattan, ma che qui da noi vuol dire solo mezzo maghrebina e mezzo nomade. Ma vabbe’, ognuno ha diritto di passare i pomeriggi come meglio gli aggrada. Leggo sui giornali che a fingersi cadaveri c’erano anche rappresentanti dell’amministrazione comunale (immaginiamo di che parte) e della Cgil (e te pareva). A cosa miri detta “sensibilizzazione” l’ha detto francamente il sindaco Pisapia: «Bisogna immediatamente tornare alla missione di salvataggio Mare Nostrum». Ma sì, torniamoci. E con quali soldi? Semplice: «Finanziandola con la riduzione delle spese militari, che solo per gli aerei F35 vede un previsionale di spesa e bla bla bla». 

Vabbe’, come la pensano gli arancioni si sapeva. Si sapeva anche della loro propensione all’ossessività sui soliti due o tre temi (la fantasia al potere diventa sempre tanto potere con zero fantasia). La giunta milanese, come è noto, è un puro effetto del famigerato doppio turno alle elezioni, con i centrodestri che a votare due volte consecutive non vanno, mentre i centrosinistri ci andrebbero pure tutti i giorni e anche di notte. Il “moderato”, si sa, vota per eleggere chi amministri al posto suo; per il politicizzato, invece, la politica è religione e i suoi riti sono per lui questioni di vita o di morte. Questo lo sanno anche i politici di centrodestra, ma quando patteggiano “riforme” non c’è una volta che non chinino il capo su questo fondamentale punto. Ma torniamo al sindaco di tutti i milanesi ancorché scelto da alcuni. 

Ridurre le spese militari mentre l’Isis da poche centinaia di chilometri ci minaccia? Si ha un bel dare dei fanatici, barbari, tagliagole eccetera a quelli del Califfato, ma se c’è una cosa certa è che non sono stupidi. Sanno perfettamente chi comanda in Europa e come la pensa chi comanda in Italia. Mandare a morire qualche centinaio di disgraziati in pieno inverno e col mare forza otto è per loro non una perdita, ma un guadagno. Quanto conti per loro la vita umana è cosa nota: i trafficanti di uomini, quando mettono la gente sui gommoni, hanno già incassato e chissenefrega della fine che detta gente farà. Annegano? Meglio. L’opinione pubblica italiana, debitamente “sensibilizzata” da flash-mob, secchiate gelide, appelli alla radio e tarantelle, provvederà a ripristinare lo svuota-Africa a spese del contribuente. 

Il sanguinoso attentato madrileno della stazione ferroviaria di Atocha, si ricorderà, fu un capolavoro politico del terrorismo jihadista: sconvolti e tremebondi gli spagnoli votarono subito per Zapatero, il quale immediatamente ritirò il contingente militare spagnolo dall’Afghanistan. La Spagna zapateriana venne subito immersa nel più plumbeo relativismo anticlericale e politically correct, e pure questo effetto collaterale tornò utile ai propagandisti del jihad, i quali sostengono che l’Occidente è marcio e solo l’Islam della sharìa è la soluzione. Un’Italia che non riesce da anni a farsi restituire due marò dall’India dovrebbe ridurre le sue spese militari con l’Isis alle porte? Ma si rendono conto i buonisti nostrani che molto probabilmente il Califfato conta proprio su di loro come quinta colonna?

Boh, forse sì, chi può dirlo? Ma questo è pensar male, e a pensar male si fa peccato. Anche perché, a furia di pensare male, la mente può correre alle intercettazioni romane in cui si sente uno gioire per i soldi che gli andranno in tasca con l’aumento delle ondate migratorie. Pisapia, gran brava persona, è di sicuro emotivamente coinvolto da quei poveri morti in mare, tuttavia da un rappresentante delle istituzioni ci si aspetterebbe un commento diverso da quello della nonna. Politico, non sentimentale.