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Diritti e rovesci

Pillon assolto

L’on. Simone Pillon tra il 2014 e il 2015 in alcune conferenze aveva mostrato dei volantini scolastici pro-gender che aveva giudicato «pornografici». Dopo una condanna a pagare 400mila euro ora la Corte di appello lo ha assolto.

Gender Watch 17_02_2021

L’on. Simone Pillon tra il 2014 e il 2015 in alcune conferenze aveva mostrato dei volantini scolastici pro-gender distribuiti in occasione di un’assemblea scolastica presso il liceo Alessi di Perugia, volantini che aveva giudicato «pornografici». In questi si descriveva come gestire il rapporto sessuale omosessuale e “come aumentare l’eccitazione della partner”. L’associazione LGBT Omphalos di Perugia lo aveva querelato per tale giudizio.

In primo grado il senatore Pillon era stato condannato a pagare 400mila euro di risarcimento danni all’associazione. In secondo grado è stato assolto.

Riportiamo l’intervista che Pillon ha rilasciato al sito ProVita & Famiglia.

«Senatore vogliamo commentare questa bella notizia?

«E’ sicuramente una gran bella notizia, perché significa che in Italia esiste ancora la libertà di parola, esiste la libertà di critica. Resta il fatto che, mi chiedo quanti genitori di bambini che frequentano la scuola possano permettersi l’iter giudiziario e le spese legali che io ho dovuto sostenere in tutti questi anni, per arrivare a questo risultato. Sono contento in un certo senso, che sia successo a me, almeno ho potuto fare fronte alla situazione dal punto di vista giudiziario, ma se fosse successo ad un altro padre di famiglia, non so come sarebbe andata. Questa è la vera ingiustizia: con l’intimidazione, questi signori credono di chiuderci la bocca, non ci devono riuscire. La libertà prima di tutto».

Quant’è grave il tentativo di censura da Lei subito e quanto la dice lunga sull’ operazione di violento indottrinamento delle masse a cui stiamo assistendo oggi, in ogni ambito della società?

«E’ una forza cruenta quella che stanno utilizzando: non possono toglierci di mezzo fisicamente perché la legge lo impedisce, ma usano tutto quello che possono per distruggerci moralmente, per distruggere la nostra credibilità pubblica, mettendo in ridicolo ogni impegno, ogni sforzo, qualsiasi presa di posizione che non sia quella del politicamente corretto. E’ davvero una forza notevole contro la quale dobbiamo mostrare la nostra decisione e la nostra volontà di continuare a difendere i più piccoli, i più fragili che sono i bambini e i ragazzi».

Non si può non vedere in questo un piano preordinato e costruito nei dettagli per stroncare ogni focolaio di resistenza al pensiero unico relativista e genderista, è d’accordo? Anche il ddl Zan va in questa direzione…

«Il ddl Zan sarebbe l’apoteosi del politicamente corretto e della dittatura gender, perché a quel punto nessuno avrebbe più il coraggio di denunciare questi autentici abusi che vengono perpetrati nelle nostre scuole, a danno dei nostri figli. E’ necessario, invece, che i genitori tengano alta la guardia e prestino la massima attenzione a quello che viene somministrato ai loro figli nelle scuole».

I mass-media, sempre ligi nel registrare e denunciare ogni minimo episodio di “omofobia”, crede che avranno lo stesso zelo nel diffondere la notizia della sua assoluzione?

«Lo hanno avuto nel diffondere la notizia della mia querela all’epoca dei fatti: se ne parlò persino al tg1 delle 20.00, sia nei titoli che nel servizio. Perciò ora ho scritto direttamente al direttore del tg1, chiedendo che venga data la notizia con le stesse modalità, così come ho scritto a Repubblica, l’Espresso e Open online, a tutti i giornali che mi avevano sbattuto in prima pagina, dicendo che volevo che la notizia della mia assoluzione venisse rilanciata con le stesse modalità. Scommetto un caffè che non faranno niente di tutto questo: alcuni non daranno affatto la notizia, altri la daranno in maniera tendenziosa o relegandola in ultima pagina».