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BRICIOLE DI APOLOGETICA

Pierino la peste

Ritorna Chiambretti su Italia 1. Rispetto al passato Pierino ha smorzato i toni, anche se non rinuncia a evitabili eccessi. La cifra della parodia e dell’esagerazione serpeggia evidente, ma l’intelligenza ironica di Chiambretti gli consentirebbe di proporsi a un livello un po’ meno triviale.

Occhio alla Tv 31_01_2012

Abituati a vederlo nei panni dell’intervistatore impertinente o dell’irriverente guastafeste, riconosciamo subito Piero Chiambretti nella sua nuova veste di padrone di casa del “Chiambretti Sunday Show” (Italia 1, domenica ore 21.30). Rispetto al passato Pierino ha smorzato i toni, anche se non rinuncia a evitabili eccessi, come quando veste i panni di “padre Piero” e si sistema dietro un confessionale, stuzzicando l’intimità dell’ospite di turno e la curiosità morbosa degli spettatori.

Nelle otto puntate previste, Chiambretti e gli autori del programma vogliono mostrare che la musica (“muzika”) del mondo sta cambiando. Per farlo, inanellano una serie di interviste con vip e personaggi noti, come usa fare adesso nei salotti televisivi più popolari. Domenica sera l’ospite d’onore era la modella israeliana Bar Rafaeli, alla quale il conduttore non ha risparmiato le sue insolenze chiedendole, per esempio, se “prima di fare l’amore con lei, Leonardo Di Caprio leggeva i copioni dei film”.

Frasi come queste sono esemplari del livello dei talk show contemporanei, spesso preoccupati di frugare nell’intimità dei vip e ben disposti – peraltro con il loro consenso – a spiattellare le loro vicende sentimental-affettive.

Il cast della trasmissione è eterogeneo, da Platinette al Mago Forest, dall’economista Alan Friedman al giornalista Giuseppe Di Piazza. C’è perfino lo spazio della “conferenza stampa”, il momento della trasmissione in cui i politici incontrano gli italiani, che domenica sera ha avuto per protagonista l’impresentabile Mario Borghezio.

La cifra della parodia e dell’esagerazione serpeggia evidente, ma l’intelligenza ironica di Chiambretti gli consentirebbe di proporsi a un livello un po’ meno triviale.