Persino Roche reagisce al Sinodo tedesco
Il prefetto del Culto Divino invia una missiva a mons. Bätzing contro la proposta di affidare sistematicamente ai laici il battesimo e la predicazione.
I lanzichenecchi di Santa Germanica Chiesa fanno leva sul battesimo e sull'omelia, spiega Silere non possum, puntando ad affidarli sistematicamente ai laici. È vero che di per sé il battesimo può essere amministrato validamente da chiunque (in caso di emergenza), poiché a differenza dell'Eucaristia, della Confessione eccetera non necessita del ministro ordinato; questi però ne resta quantomeno ministro ordinario, che sia sacerdote o almeno diacono. E così pure l'omelia, che non è di per sé un sacramento, ma avviene all'interno della liturgia. Sembra persino scontato che intendano partire da qui in vista di un'abolizione totale del sacerdozio ministeriale.
Cose da far sobbalzare persino il cardinale Arthur Roche, non certo un conservatore (anzi, cui non abbiamo risparmiato critiche per la sua guerra dichiarata alla liturgia tradizionale, come ben sanno i lettori). Così che, informa Silere non possum, il prefetto del Culto Divino due giorni fa ha indirizzato una lettera al presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, mons. Georg Bätzing, ribadendo che il battesimo può essere amministrato dai laici solo in caso di emergenza (cioè quando un prete o diacono non sia disponibile nel giro di un mese), che il dovere di ciascuno di evangelizzare non va confuso con la predicazione, perché i carismi sono distinti e complementari, e che Parola e Sacramenti non si possono scindere.
Appare sempre più chiaro che quel Synodaler Weg non si dovrebbe tradurre con "Cammino sinodale" bensì con "Casino sinodale" (non si può dire "casino"? Ma è un termine usato anche dal Papa...!).