Per non dimenticare
Alzati, prendi la tua barella e cammina (Mc 2, 9)
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!». (Mc 2, 1-12)
Una volta che Gesù ha guarito il paralitico, gli ordina di prendere la sua barella. Perché gli chiede questo? Gesù vuole che non dimentichiamo chi siamo, cioè dei peccatori, e quanto grave sia la nostra condizione prima dell'intervento di Dio nella nostra vita. Ciascuno di noi quindi ha la sua barella. Alcuni sono ancora lì paralizzati dalla situazione della loro vita. Altri se ne sono disfatti troppo in fretta dimenticando il bene che Dio gli ha fatto. Altri infine portano con sé la loro barella come ricordo perenne dell'aiuto di Dio nella loro vita, ben consapevoli che senza di Lui non possiamo fare nulla.