Per il preside niente Luca, ma solo Paola
Lei è studentessa in un liceo di Padova e si candida per diventare rappresentante di istituto, ma come Luca. Correttamente il nome sui manifesti rimane quello femminile. Ne nasce uno scontro con il preside.
Lei è studentessa in un liceo di Padova e si candida per diventare rappresentante di istituto, ma come Luca. Correttamente il nome sui manifesti rimane quello femminile, ossia Paola (entrambi i nomi sono di fantasia). Ne nasce uno scontro con il preside il quale, giustamente, fa presente che quello che rileva è il nome anagrafico.
Se volessimo seguire la logica di Paola, allora, ad esempio, una persona bassa di corporatura avrebbe tutto il diritto di essere considerato alto, un caucasico, per ipotesi, vorrebbe essere qualificato come appartenente all’etnia africana e così via.