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ambientalismo ecclesiastico

Penitenza "green" per i vescovi inglesi

Riuniti in assemblea plenaria, i presuli britannici rilanciano la tradizionale astinenza dalle carni al venerdì. Ma più che al senso spirituale sono interessati all'impatto ambientale.

Borgo Pio 19_11_2022

È tempo di plenarie per gli episcopati. Non solo in Francia, ma anche nel Regno Unito, dove i presuli cattolici si sono riuniti dal 14 al 17 novembre, affrontando varie questioni dalla libertà religiosa al rilancio del carattere penitenziale del venerdì (ma con una singolare dimensione ambientalista più che spirituale).

Tra i presuli britannici emerge la preoccupazione sulle "zone cuscinetto" attorno alle cliniche abortiste, che mirano a criminalizzare qualsiasi attività contraria nel raggio di 150 metri. Una misura che può spingersi fino a bandire la preghiera o la lettura della Bibbia, costituendo così una minaccia «sproporzionata» e «non necessaria» per la libertà religiosa.

Altro tema è l'astinenza dalle carni al venerdì, pratica comune in tutto il mondo cattolico fino agli anni postconciliari e ora (salvo naturalmente i venerdì di Quaresima, in cui resta l'obbligo) resa facoltativa in molti Paesi, tra cui l'Italia. È un segno di penitenza, dal forte connotato spirituale che caratterizza il giorno della settimana in cui si ricorda la morte del Signore. Proprio in Gran Bretagna è stato reintrodotto in anni relativamente recenti, a partire dal 2011.

Curiosamente però l'astinenza viene inserita tra le Risoluzioni sulle questioni ambientali. Non si sottolinea più il significato spirituale ma l'impatto ambientale: astenersi dalle carni, infatti, «riduce di 55 tonnellate annue l'emissione di Co2» e in tal modo «siamo solidali con coloro che affrontano la fame e la povertà ogni giorno, con la cura del creato riconoscendo – scrivono i vescovi – l'impatto ambientale della produzione di carne e in memoria della morte di Cristo, grazie alla quale le nostre relazioni spezzate l'una con l'altra e con la creazione di Dio vengono guarite». 

Sarà forse un modo per accattivare i fedeli, insistendo sulle parole d'ordine dei nostri tempi. Ma se si limita a sposare le mode, anche una "religione sostenibile" a lungo andare si rivela insostenibile.