Parigi si sveglia in guerra, il giorno dopo l'attacco
A ventiquattro ore dal bagno di sangue, Parigi vive il suo primo giorno di guerra. L'opinione pubblica è sempre più consapevole del pericolo islamista. Ma la classe dirigente no. E l'attacco a Parigi non è affatto giunto di sorpresa, ma è stato preceduto da un'assidua predicazione all'odio.
A ventiquattro ore dal bagno di sangue della notte del venerdì 13, Parigi vive il suo primo giorno di guerra. Come reagirà? L'opinione pubblica è sempre più consapevole del pericolo islamista. Ma la classe dirigente no. Nei media continua a prevalere una narrazione politicamente corretta e pacifista della realtà. E l'attacco a Parigi non è affatto giunto di sorpresa, ma è stato preceduto da una assidua opera di propaganda e predicazione all'odio sulle riviste dello Stato Islamico, sia Dabiq che la francofona Dar al Islam.
LA REALTA' DEMOLISCE IL POLITICAMENTE CORRETTO di Stefano Magni
I terroristi in fase di identificazione potrebbero includere anche un cittadino francese cresciuto nelle Banlieue, una donna e un profugo siriano. Una vera demolizione dei cliché del politicamente corretto, anche se i media continuano a seguire la loro linea pacifista.
CRONACA DI UN ATTENTATO ANNUNCIATO di Valentina Colombo
L'attacco a Parigi non è affatto giunto di sorpresa, ma è stato preceduto da una assidua opera di propaganda e predicazione all'odio sulle riviste dello Stato Islamico, sia Dabiq che la francofona Dar al Islam. La Francia è il paese più esposto d'Europa, anche per la sua laicità.