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Paprocki 2: la sfida a Roche

Il presule reagisce alle restrizioni al rito antico con una "santa astuzia"... a prova di Rescriptum.

Borgo Pio 06_03_2023

Torniamo a parlare di mons. Thomas Paprocki, il vescovo di Springfield (Illinois) che in un saggio immaginava un porporato eterodosso curiosamente somigliante al neocardinale McElroy.

La sagacia del presule emerge anche nei confronti del card. Roche che con i Responsa e con il recente Rescriptum rafforza le restrizioni alla Messa tradizionale anche sottraendo ai vescovi la possibilità di deroghe riguardo alle chiese parrocchiali (dove Traditionis Custodes vieta l'uso del messale del 1962). Insomma, le celebrazioni in rito antico nella parrocchia del S.Cuore rischiavano di finire se il vescovo avesse dovuto chiedere il permesso a Roche.

E invece mons. Paprocki ha giocato d'anticipo con una soluzione geniale, descritta da Infovaticana (in italiano sul blog Messainlatino). Il presule, che sostiene la liturgia antica e l'ha celebrata anche personalmente ha dato prova di "santa astuzia" per tutelare i fedeli "tridentini " della sua diocesi. Ebbene, se il motuproprio vieta di celebrare in rito antico nelle chiese parrocchiali... basta togliere al S. Cuore il titolo di parrocchiale. Detto, fatto. E così, "declassando" l'ormai ex parrocchia il presule ha fatto in modo che la liturgia tradizionale potesse continuare senza interferenze esterne. Chapeau!