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SOCIAL MEDIA

Papa Francesco spopola su Twitter

Papa Francesco raggiunge gli 11 milioni di followers su Twitter. La cosa non deve stupire. Il social network che costringe a esprimersi con singole frasi sintetiche fu promosso come metodo di comunicazione già da Benedetto XVI. Nella sintesi si può comunicare con precisione e profondità il messaggio cristiano.

Editoriali 31_12_2013
Papa Francesco

Il traguardo degli undici milioni di followers raggiunto da Papa Francesco non deve stupire. E' nel suo stile semplice e sobrio l'abitudine di raggiungere nell'immediatezza masse oceaniche di persone, credenti e non. Papa Bergoglio ha ereditato l'account twitter inaugurato dal suo predecessore e lo sta trasformando in un veicolo formidabile di "pillole" di saggezza e sapienza evangelica che incrociano concrete situazioni di vita. Gli undici milioni di followers parlano nove lingue diverse (4.415.526 comunicano in lingua spagnola, 3.441.090 in lingua inglese, quasi 1.400.000 in italiano).

D’altronde, già nel 2012, nel messaggio di Papa Ratzinger per la quarantaseiesima Giornata delle Comunicazioni sociali, si evidenziavano le potenzialità della tecnologia nell’irradiazione del Verbo di Dio e nella divulgazione del messaggio evangelico: "…sono da considerare con interesse le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l’uomo di oggi a [...] trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio". Senza citare nessuna piattaforma o applicazione particolare, Papa Benedetto XVI continuava dicendo che: "nell’essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità". Dunque la sintesi tipica di un tweet, lungi dal tradursi in superficialità e minimalismo, può consentire di cogliere l’essenziale e di comunicarlo con un linguaggio conciso ed essenziale. La tradizione spirituale cristiana indica una strada affinché la comunicazione via Twitter non si esaurisca in una sorta di impoverimento della complessità umana. Questa strada consiste nel coniugare sapienza e precisione, i significati originari della creazione del mondo e le loro interpretazioni alla luce della modernità. In questo senso, l’espressione sintetica di un tweet non va a scapito della profondità e della lentezza dell’assimilazione, ma, anzi, fornisce l’aggancio per una meditazione più affilata e densa. E poi un messaggio inviato via Twitter può essere retwittato, commentato, entra in un giro di relazione, di condivisione, di riflessione, raggiunge destinatari che forse non entrerebbero mai in un rapporto diretto e dialettico con il messaggio di fede.

La presenza del Papa su Twitter può avere dunque un effetto assai benefico sulla diffusione di quel messaggio e realizzare un’alleanza virtuosa tra brevità, densità, semplicità ed efficacia. Lo sostenne, nel gennaio 2013, Papa Ratzinger, annunciando il suo messaggio per la quarantasettesima Giornata delle Comunicazioni sociali (12 maggio 2013), dedicato proprio ai nuovi ambienti digitali: "Le reti sociali digitali stanno contribuendo a far emergere una nuova agorà, una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità. Questi spazi, quando sono valorizzati bene e con equilibrio, contribuiscono a favorire forme di dialogo e di dibattito che, se realizzate con rispetto, attenzione per la privacy, responsabilità e dedizione alla verità, possono rafforzare i legami di unità tra le persone e promuovere efficacemente l’armonia della famiglia umana".

Nel solco di quest’intuizione si muove l'azione pastorale di Papa Francesco, che si estrinseca in tutte le forme e con ogni mezzo, secondo paradigmi di spontaneità che ricordano per certi versi quelli del "Papa buono". Ma erano altri tempi e non è mai opportuno fare paragoni tra Pontefici. Ognuno è portatore di un carisma e lo traduce in parole e opere, secondo il disegno della Divina Provvidenza.

Si percepisce innegabilmente, con Papa Bergoglio, un risveglio della fede su base planetaria. La moltiplicazione dei fedeli che affollano gli angelus domenicali e le udienze del mercoledì ne sono la riprova. C'è tanta curiosità, è vero, ma anche tanto entusiasmo per chi parla insistentemente di povertà e si mette sistematicamente dalla parte degli ultimi, dei bisognosi, demolendo per gradi l'immagine di una Chiesa burocratizzata e lontana dai bisogni reali.

La tecnologia è un segno dei tempi che non svilisce anzi nobilita l'essenza del cristianesimo come dimensione dell'esistenza e come cibo spirituale in grado di ispirare le scelte quotidiane. Twitter e i social network possono contribuire alla rivitalizzazione su larga scala della pastoralità della Chiesa, avvicinando al messaggio di Cristo coscienze indifferenti e cuori incalliti nella loro durezza e insensibilità. Papa Francesco ha compreso appieno le potenzialità di questi mezzi e ha deciso sapientemente di metterli al servizio della Chiesa come comunità, come missionarietà, come pastoralità. E i frutti si vedono.