Padre Martin e “Maschio e femmina li creò”
Il gesuita padre Martin critica il documento della Congregazione per l’Educazione cattolica Maschio e femmina li creò perché non aggiornato.
Il gesuita padre James Martin, autore del famigerato libro pro-gender Un ponte da costruire, verga un articolo uscito lo scorso 11 giugno sul settimanale dei gesuiti America dal titolo Ascoltare le persone LGBT: una risposta al documento sulla teoria del gender del Vaticano. In buona sostanza l’articolo critica il recente documento della Congregazione per l’Educazione cattolica Maschio e femmina li creò.
Martin osserva che la Congregazione è rimasta fossilizzata nella distinzione binaria sessuale e nell’eterosessualità come unico orientamento sessuale, ignorando che le scienze empiriche come la biologia e la psicologia hanno da tempo distrutto questi assiomi. Martin è schiacciato sulla fenomenologia: se qualcosa accade, per il fatto stesso che accade è anche moralmente buono.
Infatti Martin in modo significativo scrive: “per essere documento profondamente (sebbene implicitamente) radicato nella legge naturale, ignora ciò che oggi sappiamo sul mondo naturale, nel quale vediamo uomini e donne attratti dallo stesso sesso, uomini e donne che vivono tutta una varietà di sensazioni sessuali nel corso della vita, e uomini e donne che, nell’ambito della sessualità e a volte anche del genere, si pongono lungo un continuum più che in un punto fisso”.
Il gesuita ignora o fa finta di ignorare che non tutti i comportamenti della persona sono consoni alla sua natura, natura intesa non in senso fisico (naturalistico), ma intesa in senso metafisico, cioè come tensione ad alcuni fini.
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