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Carta d'identità dei minori

Padre e madre non piacciono alle associazioni gay

Famiglie Arcobaleno e Rete Lendford impugnano presso il Garante della Privacy il decreto di Salvini che prevede la dicitura "Padre" e "Madre" nelle carte d'identità dei minori.

Gender Watch 20_04_2019

Famiglie Arcobaleno e Rete Lendford impugnano presso il Garante della Privacy il decreto di Salvini che prevede la dicitura "Padre" e "Madre" nelle carte d'identità dei minori, eliminando la vecchia dicitura “Genitori”. Il Garante si era già espresso in modo negativo su tale decreto.

Gianfranco Goretti, neopresidente di Famiglie Arcobaleno, e Miryam Camilleri, presidente di Rete Lenford, hanno dichiarato: «Questo esposto è solo il primo passo di una battaglia che porteremo avanti per abbattere un decreto che il ministro dell’interno sa benissimo essere illegittimo.

Proviamo profonda disistima nei confronti di un Governo incapace di rispondere alle reali esigenze di tutte le famiglie e che concentra invece le proprie energie nell'adozione di atti discriminatori che non migliorano la vita di nessuno, ma alimentano odio ed esclusione».

In realtà il decreto è assolutamente legittimo perché per il nostro ordinamento giuridico i genitori di un bambino non possono che essere due persone di sesso diverso. Questo è comprovato anche dalla legge Cirinnà che, seppur in modo non proprio limpido, esclude l’equiparazione unioni civili – matrimonio in materia di filiazione. Dunque quei giudici che hanno riconosciuto l’omogenitorialità hanno agito al di fuori del perimetro legale.

http://gaynews.it/attualità/item/2086-famiglie-arcobaleno-rete-lenford-garante-della-privacy-decreto-cancella-la-parola-genitori-su-carta-identia-di-minori.html