Ouédraogo ringiovanisce ed entra ancora in conclave
L'Annuario Pontificio riporta lo slittamento in avanti della data di nascita del porporato del Burkina Faso, dal momento che la data reale è ignota.

Alle soglie degli ottant'anni che differenza fa qualche mese in più o in meno? Una differenza enorme quando l'80° genetliaco sbarra per sempre l'accesso a un eventuale conclave. Che continua a restare aperto invece per il cardinale Philippe Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Il fatto era già noto, ma ora a riportare ufficialmente lo slittamento è l'Annuario Pontificio in uscita – come anticipa il vaticanista olandese Hendro Munsterman.
Sulla carta il porporato avrebbe compiuto 80 anni il 25 gennaio scorso, uscendo così dal novero degli elettori. Ma il 25 gennaio era una data convenzionale indicata sui documenti in assenza di quella reale, rimasta ignota per assenza di anagrafe all'epoca della nascita. Ragion per cui si arrotonda per eccesso, fissandola all'ultimo giorno utile a evitare una eventuale ingiusta esclusione, il 31 dicembre. Fino alla fine dell'anno, quindi, il cardinale Ouédraogo resterà elettore.
Caso già accaduto ad altri due porporati dalla data di nascita incerta (come riferito lo scorso anno, insieme alla vicenda di Ouédraogo, da Gianni Cardinale su Avvenire): il kenyano John Njue, arcivescovo emerito di Nairobi, slittato addirittura dal 1944 al 1° gennaio 1946, e quindi ancora elettore; e il polacco Henryk Roman Gulbinowicz (scomparso nel 2020) che invece "invecchiò" di cinque anni. Non era nato infatti nel 1928 bensì nel 1923. La data fasulla, rivelò, derivava da un escamotage dei genitori per evitare che il figlio andasse in guerra. E pertanto non fu "arruolato" nemmeno nel conclave del 2005.