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Ordine medici Torino aderisce al Pride

L'Ordine dei medici di Torino aderisce al Pride. Ma gli studi ci dicono che omosessualità e transessualità sono fonte di sofferenze.

Gender Watch 12_06_2025

L'Ordine dei medici e odontoiatri di Torino, gli ordini degli psicologi e delle professioni infermieristiche hanno aderito al Pride di Torino. Per l'Ordine dei medici questo è il primo anno di adesione al Pride.

Il presidente Guido Giustetto così commenta: «Chi ha scelto la cura non può non contrastare nella sua attività quotidiana ogni forma di omofobia e discriminazione. [Queste tre sigle si sono unite] per condividere e ribadire i tre principi della diversità, equità e inclusione, fondamentali per creare un ambiente professionale e sociale equo e inclusivo e soprattutto rispettoso delle differenze individuali. Come sancisce l'articolo 3 del nostro codice deontologico riteniamo che le persone debbano essere rispettate e tutelate nella loro integrità psicofisica indipendentemente dal loro orientamento sessuale». «Insieme - aggiunge il presidente dell'ordine regionale degli psicologi, Giancarlo Marenco - possiamo contribuire a un mondo più responsabile e aderente ai diritti umani per tutte le persone, senza se o ma che possano rallentare o impedire il riconoscimento di questi diritti». 

Nostro commento. Evidente che tutte le persone debbano essere curate, ma proprio a motivo di ciò le persone omosessuali e transessuali dovrebbero essere aiutate dal punto di vista psicologico ad uscire da questa condizione che non è gaia, ma invece fonte di sofferenza per loro stessi (sull’omosessualità ex pluribus: E. Rothblum, Depression Among Lesbians, «Journal of Gay & Lesbians Psycoterapy», 1, 3 [1990], p. 76; S. Welch, Lesbians in New Zealand, «N.Z.J. Psychiatry», 34 [2000], pp. 256-263; T. Sandfort, Same-Sex Sexual Behaviours and Psychiatric Disorders, «Archives of General Psychiatry», 58 [2001], pp. 85-91. Il tasso di suicidi è superiore della media così come i comportamenti violenti: cfr. P. Cameron, Errors by the American Psychiatric Association, «Psycological Reports», 79 (1996), pp. 383-404. Altri studi sui disagi psichici sofferti da persone omosessuali e transessuali a motivo della loro condizione si possono rinvenire qui). Dunque l’adesione dell’ordine dei medici di Torino e delle altre sigle è fuori luogo.

Inoltre appare un po’ fuori dalla mission dell’ordine questo patrocinio, uno sconfinamento in un ambito più politico che medico o, per essere benevolenti, più sociale che medico.