Orban riunifica la destra. E divide i giallo-verdi
Viktor Orban, premier ungherese, può risultare determinante per cambiare gli equilibri politici in Italia. La Lega, assieme a tutto il centrodestra, al Parlamento Europeo voterà contro le sanzioni all'Ungheria, accusata di violazione dei valori fondamentali. I pentastellati, invece, voteranno a favore. Ed è l'ultima di una lunga serie di spaccature
Secondo alcuni sono solo scosse di assestamento, secondo altri sono il preludio a un terremoto che sta per scoppiare nel governo, anche in vista della manovra d’autunno, sulla quale ben difficilmente Lega e Cinque Stelle potrebbero trovare la quadra.
Ma anche a prescindere dalla legge di stabilità, che dovrà essere predisposta nelle prossime settimane, sono tanti i terreni di scontro tra i due alleati di governo, dalle norme anticorruzione, che i giustizialisti pentastellati vorrebbero molto più dure e i leghisti preferirebbero ammorbidire, alla chiusura dei negozi di domenica e nei giorni festivi, proposta dal Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio e osteggiata da ampi settori del Carroccio. Per non parlare della giustizia, sulla quale si registrano aspre tensioni, acuite dalle recentissime dichiarazioni dell’ex parlamentare Cinque Stelle, Alessandro Di Battista, che dal Guatemala ha tuonato contro Matteo Salvini e i leghisti, esortandoli a restituire i 49 milioni di euro di finanziamento pubblico oggetto di un’inchiesta della magistratura di Genova.
Ieri, poi, si è consumato l’ennesimo strappo nella compagine giallo-verde, questa volta su questioni di politica estera. Oggi a Strasburgo il Parlamento europeo voterà la risoluzione di condanna dell’Ungheria, ma mentre Matteo Salvini ha già preannunciato e motivato il suo voto contrario alle sanzioni a Orban, i Cinque Stelle hanno comunicato che voteranno “a favore delle sanzioni”. "Per noi – dichiarano i pentastellati - Orban, Macron, Merkel e Junker sono fatti della stessa pasta. Hanno lasciato sola l’Italia perché non aprono i loro porti e non accettano i ricollocamenti dei migranti. Il Movimento Cinque Stelle è in Europa per difendere gli interessi degli italiani".
Di segno diametralmente le parole del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: "Voteremo in difesa di Orban, l’europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti". Peraltro la contrapposizione tra i due partiti di governo era emersa anche in occasione della visita di Orban in Italia, quando i capigruppo 5 Stelle di Camera e Senato avevano sottolineato che l’incontro riguardava solo Salvini come leader politico e non coinvolgeva in alcun modo il governo. Lo stesso Di Battista, oltre che tuonare contro lo stato maggiore del Carroccio a proposito dei soldi pubblici spariti nel nulla, aveva lanciato due giorni fa un affondo durissimo anche a proposito di Orban: "Le politiche migratorie di Orban vanno contro gli interessi italiani, quindi Orban non può essere mio alleato".
Ma la novità politica di ieri non è tanto la divaricazione tra Lega e Cinque Stelle, bensì il riallineamento tra Forza Italia e Lega. Orban, in altre parole, serve come collante per rilanciare l’alleanza di centrodestra, anche sulla base di accordi in via di definizione sulla presidenza Rai a Marcello Foa e sull’individuazione di candidati comuni per le regionali in Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Calabria. Anche i berlusconiani, quindi, che pure sono membri del Partito popolare europeo, fanno sapere che voteranno no alle sanzioni contro Orban. Peraltro c’è stata una telefonata tra Silvio Berlusconi e il premier ungherese, nella quale è stato ufficialmente confermato tale orientamento azzurro. Questo mentre il Ppe prende tempo e vuole valutare l’effettiva disponibilità ungherese a risolvere i problemi sul tappeto anche in tema di diritti di libertà, e non solo in materia di migranti.
Il centrodestra si ricompatta del tutto, perché anche Fratelli d’Italia si schiera con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. "Sanzionare l'Ungheria perchè si rifiuta di essere invasa da immigrati clandestini – dichiara Giorgia Meloni - è semplicemente follia. Non è Orban a tradire i valori fondanti della Ue ma chi nella Ue spalanca le porte all'immigrazione incontrollata, umilia i diritti dei popoli e nega la sovranità delle nazioni". Il Pd, invece, critica il riallineamento tra Salvini e Berlusconi proprio sul sostegno a Orban: "La destra italiana compatta su Orban, quello che alza i muri, quello che dice i rifugiati sono un problema degli italiani. Sovranisti a casa nostra, zerbini in Europa", twitta il segretario Maurizio Martina.
Il premier ungherese, Viktor Orbán, che su Facebook si è detto pessimista e sicuro della condanna, ha preso la parola davanti al Parlamento di Strasburgo, attaccando a testa bassa: "Non cederemo al ricatto, fermeremo la migrazione clandestina anche contro di voi se sarà necessario, siamo pronti per elezioni di maggio. Difendo la mia patria, che ha combattuto per le libertà democratiche contro i comunisti, voi volete emettere una condanna delle scelte degli elettori ungheresi". Oggi nell’europarlamento si vota nello specifico sulla risoluzione che chiede di attivare l'articolo 7 del Trattato contro l'Ungheria, norma applicata solo in casi limite, quando c'è un "evidente rischio di violazione dei valori da parte di uno Stato membro". Le accuse contro Budapest riguardano le politiche adottate nei confronti di media, università, giudici, che non sarebbero state sufficientemente rispettose dei diritti umani. Ma la battaglia è tutta politica, e le alleanze che si creeranno oggi e si rinnoveranno in future votazioni al Parlamento europeo non potranno non avere riflessi sulle vicende politiche dei singoli Stati membri, Italia compresa.