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Politica

Omogenitorialità, una causa contro gli abusi dei sindaci

Generazione Famiglia e CitizenGo presentano esposti ai tribunali di Milano, Torino, Firenze, Bologna e Pesaro per rispondere ai sindaci che, aggirando la legge, hanno affidato minori a coppie gay.

Gender Watch 22_06_2018

Un’operazione verità senza precedenti per tornare a ribadire, sia a livello amministrativo sia a livello politico-culturale, che non esistono figli di “due padri” o “due madri”, che ogni essere umano è generato da un uomo e da una donna e che pianificare il mercimonio di un bambino che sarà orfano di una della due figure genitoriali - non a causa di una tragedia, ma di un desiderio di un adulto – è un abominio.

È quanto hanno intrapreso le organizzazioni pro family Generazione Famiglia e CitizenGo, chiamando in causa tutti le forze parlamentari che intendono riaffermare il “superiore interesse del bambino” e fermare lo sfruttamento all'estero pratiche in Italia illegali, ossia PMA eterologa tra coppie di donne e l’utero in affitto per coppie di uomini. 

Doveroso è un passo indietro. Ad aprile scorso il sindaco di Torino Chiara Appendino imponeva una forzatura alla anagrafe comunale per registrare un bambino come figlio di due papà. Per la prima volta, in Italia, veniva riconosciuta una omogenitorialità senza passare per le aule dei tribunali. Nelle settimane successive hanno operato in questa direzione anche i comuni di Gabicce, Milano e Bologna. Tra l’altro non si tratta di semplici trascrizioni di atti formato all’estero ma di nuove iscrizioni di atti di nascita formati in Italia. L’obiettivo dichiarato di questi sindaci è forzare la legislazione per dare il diritto alla filiazione alle coppie dello stesso sesso. Insomma: il parlamento stralcia dalle unioni civili la stepchild adoption, dopo un lungo confronto politico e due manifestazioni di popolo, e gli uffici anagrafici fanno rientrare l’omogenitorialità dalla porta principale insieme a tutte le pratiche di riproduzione illegali o precluse alle coppie gay.

Davvero troppo per restare a guardare. Per questo motivo, martedì Generazione Famiglia e CitizenGo hanno presentato esposti ai tribunali di Milano, Torino, Firenze, Bologna e Pesaro e ieri hanno tenuto una conferenza stampa al Senato con i parlamentari delle forze del centrodestra che intendono fermare questi abusi di potere istituzionali. Jacopo Coghe e Maria Rachele Ruiu di Generazione famiglia e Filippo Savasere di CitizenGo, hanno sottolineato che, al di là degli aspetti burocratici e penali relativi ai reati di falso ideologico e dell’alterazione di stato, scrivere che un bambino è nato da due uomini o da due donne è un atto falso dal punto di vista antropologico e biologico. Inoltre hanno ribadito che anche l’istituto dell’adozione nasce per dare un padre ed una madre ad un bambino che ha perso i genitori per cause drammatiche e non per soddisfare il desiderio di genitorialità di una coppia. Per ricordare che i bambini non sono oggetto di mercimonio, le due associazioni nei prossimi mesi protesteranno davanti ai municipi dove sono avvenute queste trascrizioni con dei carrelli che contengono bambolotti con il codice a barre.

Presenti alla conferenza anche numerosi politici. I senatori Maurizio Gasparri e Lucio Malan (Forza Italia); Simone Pillon e Alessandro Pagano (Lega); Isabella Rauti e Andrea De Bertoldi (Fratelli d'Italia). Presente anche il deputato Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia) e Domenica Spinelli, sindaco di Coriano, paese dell’entroterra riminese, che ha rifiutato l’iscrivere all'anagrafe una bambina come figlia di due uomini. Il senatore Pillon ha spiegato tutti i tipi di illecito che si configurano con queste trascrizioni (amministrativo, civile e penale) e ha assicurato che la Lega manterrà la barra dritta sui temi etici. Gli esponenti di Fratelli d’Italia hanno annunciato un’interrogazione al Ministro Salvini (al quale è rivolta anche una petizione di CitizenGo) e un progetto di legge per fermare l’anarchia alle anagrafi. Infine tutti hanno concordato che serve riportare l’azione legislativa nelle mani del parlamento per colmare gli eventuali vuoti normativi che possono agevolare il ripetersi di queste trascrizioni illegittime.

Piena condivisione anche per quanto riguarda la necessità di avviare una strategia trasversale per arrivare a dichiarare l’utero in affitto reato universale, su questo punto l’appello è rivolto a tutte le forze politiche presenti in parlamento. Una battaglia che sembra ancora più necessaria alla luce della risposta data dal  ministro per i Rapporti con il Parlamento Fraccaro (M5s) al question time tenutosi nel pomeriggio: “I prefetti non hanno il potere di annullare la trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie dello stesso sesso”. Lega e il Movimento Cinque Stele non hanno messo temi etici nel contratto di governo, una moratoria voluta per evitare contrasti viste le posizioni molto distanti tra alcuni settori dei due partiti. Eppure la cronaca dice che anche in questa legislatura sarà difficile evitare di entrare nel merito dei diritti dei bambini. 

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